Un autunno con le alluvioni?

La stagione autunnale inizierà dal punto di vista meteorologico il prossimo 1° settembre, prendendo in mano le redini di una circolazione atmosferica che, limitatamente al bacino del Mediterraneo centro-occidentale e di buona parte dei paesi che vi si affacciano, è stata “dopata” dalle frequenti espansioni dell’Anticiclone Nord Africano. Lo stato medio dell’atmosfera e delle acque […]

La stagione autunnale inizierà dal punto di vista meteorologico il prossimo 1° settembre, prendendo in mano le redini di una circolazione atmosferica che, limitatamente al bacino del Mediterraneo centro-occidentale e di buona parte dei paesi che vi si affacciano, è stata “dopata” dalle frequenti espansioni dell’Anticiclone Nord Africano. Lo stato medio dell’atmosfera e delle acque dei nostri mari appare quindi in condizioni anomale e potenzialmente critiche, dovute ad un accumulo energetico importante che si è costruito a partire da giugno e che adesso, alle soglie della nuova stagione, ha raggiunto i massimi livelli.
Tutti i mari che circondano l’Italia, infatti, risultano ad oggi più caldi del normale tra i 2 ed i 4 gradi e quindi si trovano nelle condizioni, nel caso in cui la circolazione atmosferica crei i presupposti con un peggioramento, di fornire all’atmosfera stessa un surplus di calore e di umidità (mare più caldo = maggiore evaporazione) che potrà essere utilizzato per dar vita a fenomeni intensi. Ma attenzione… c’è comunque da tenere in considerazione il fatto che questa anomalia, di natura pellicolare perché interessa prevalentemente gli strati d’acqua superficiali, sarà in parte ridimensionata fin dalle prossime settimane.
Ci troviamo quindi nelle condizioni in cui il fattore “mare caldo” può acquistare un peso diverso nel contribuire a generare fenomeni estremi, quali nubifragi ed alluvioni, a seconda di quanto si sarà smorzato il potenziale energetico contenuto all’interno del nostro bacino nel momento in cui arriverà il primo serio peggioramento autunnale, a patto che ci sia. Una cosa è comunque certa: sarà molto improbabile, se non addirittura impossibile, azzerare questa anomalia; per cui il Mediterraneo sarà quindi sempre capace di dare il proprio contributo in termine energetico, più o meno incisivo, alla creazione di fenomeni di forte o di eccezionale intensità.

Andrea Corigliano

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