In risposta ad un articolo apparso oggi sul Messaggero “Cassa integrazione, nuove assunzioni e contratti di collaborazione convivono nella Technolabs all’Aquila con il benestare del sindacato” – articolo che FIOM-CGIL ritiene dannoso – in un comunicato Alfredo fegatelli scrive: “Chi invia atti senza firma ha sicuramente un intento oscuro e obiettivi poco trasparenti. La FIOM-CGIL, senza se e senza ma, non favorirà mai la lotta fra poveri”.
Fegatelli afferma che “la FIOM-CGIL dal 2009 è in prima linea ed ha lottato per non far chiudere la Technolabs e a dispetto di qualche lavoratore che chiedeva all’epoca di far chiudere il Laboratorio, oggi, grazie alla nostra strategia, i Lavoratori continuano a riportare lo stipendio alle proprie famiglie.
Chi vigliaccamente manda comunicati anonimi, definendo la Technolabs un “ex laboratorio”, mette a rischio lo stipendio dei Ricercatori e commette un errore strategico rischiando di dare ragione a chi, nell’azienda, pensa che nel laboratorio non ci sono professionalità adeguate”.
“La FIOM-CGIL continuerà, così come dimostrato – conclude Fegatelli – a lottare per garantire e preservare il laboratorio di Ricerca e Sviluppo de L’Aquila, mettendoci la faccia, come sempre risponderà adeguatamente a questi attacchi vigliacchi e menzogneri”.
NdR – L’elemento più importante che emerge da questo dibattito è l’estesa frustrazione nei confronti della politica formale che i vari attori coinvolti nelle proteste degli ultimi mesi condividono. “Rabbia”, “indignazione” e “disillusione” sono termini che fotografano lo stato d’animo diffuso in Technolabs e in tante altre realtà lavorative.
L’articolo del Messaggero lo definirei un’espressione di una ‘politica sotterranea’ che sta emergendo e che costringe i governi a tenere conto delle rivendicazioni e dei malumori dei lavoratori, animati da una rinnovata volontà di partecipazione, unita all’utilizzo di efficaci strumenti comunicativi.
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