Nuova tappa, domani, dello studio, unico nel suo genere, sull’attrattività facciale femminile. E’ infatti atteso domani l’arrivo a Montecatini Terme del team di studiosi – Prof. Roberto Deli, Raoul D’Alessio e Alberto Laino – che “prenderà le misure” alle miss con la tecnica della fotogrammetria 3D, alla ricerca delle proporzioni matematiche dell’avvenenza, quindi dei canoni della bellezza attuale del viso.
L’attività del team di studiosi sarà ripresa anche dalle troupe televisive di “Uno Mattina”.
Roberto Deli, Raoul D’Alessio (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e Alberto Laino, (Università Federico II di Napoli), sono a capo del progetto che comprende i risultati finali della ricerca e dello studio pilota universitario sui nuovi parametri tridimensionali dell’attrattività facciale, in un work in progress dai tempi lunghi, iniziato tre anni fa ed approdato alla letteratura scientifica.
“Rielaborando al computer decine e decine di immagini delle miss abbiamo scoperto, per esempio, che l’ovale perfetto del viso non è più fondamentale, anzi oggi può attrarre anche un volto asimmetrico – ha dichiarato il Prof. Alberto Laino -. Addirittura, il lieve difetto di uno zigomo o una modesta deviazione mandibolare possono mettere in risalto uno sguardo già di per sé attraente. Sembrano curiosità, ma in realtà oggi la stampa medica sottolinea che lo scopo della nostra ricerca sulle finaliste di Miss Italia diventa un aiuto in caso di danni da incidenti e malformazioni, oppure quando in sala operatoria una persona, dopo un tumore o un incidente stradale, deve recuperare il proprio volto.
“Insomma, le immagini tridimensionali delle miss – ha proseguito il Prof. Raoul D’Alessio, ideatore della ricerca-, aiutano a capire i canoni della bellezza di oggi, ma sono soprattutto utili per studiare gravi malformazioni cranio-facciali al computer. Questa ricerca nasce per mettere la bellezza al servizio della Medicina e non viceversa. I volti delle finaliste di Miss Italia non sono solo belli, sono anche utili alla scienza e alla Medicina”.
“Queste giovani partecipanti sono icone del proprio tempo. Ci danno uno dei motivi su cui confrontare la società odierna con l’evoluzione del concorso – ha dichiarato il Prof. Roberto Deli -. Negli anni ci ha dato la possibilità di confrontare noi stessi all’interno della società e nel mutare dei cambiamenti estetici. Vedere il percorso negli anni aiuta la comprensione dell’evoluzione della nostra storia e della donna italiana, come meglio descrivo nella monografia che uscirà nei prossimi mesi, dal titolo Il diamante donna”.
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