Alla Direzione generale dell’INPS, tre rappresentanti sindacali denunciano un atto illegittimo del Capo del personale e vengono sottoposti a procedimento disciplinare con proposta di licenziamento senza preavviso. I delegati nazionali dell’USB Pubblico Impiego rendono noto in un comunicato sindacale del luglio scorso che il Capo del personale, “interpretando” a proprio favore il Regolamento interno, autorizza per se stesso un prestito di € 155.000, superiore di ben € 64.000 al massimo concedibile ad un dirigente generale.
Invece di prendere provvedimenti verso questo uso quantomeno disinvolto del denaro pubblico da parte del dirigente, l’INPS apre un procedimento disciplinare verso i tre delegati (Luigi Romagnoli, Vincenzo Campolo e Libero Ponticelli) che verrà discusso il prossimo 12 settembre. L’iniziativa disciplinare è partita su segnalazione dello stesso Capo del personale, oggetto delle critiche contenute nel comunicato in cui, fra l’altro, si stigmatizzava una pubblica amministrazione che “protegge in modo omertoso i livelli apicali della burocrazia”.
La Confederazione Nazionale USB, nell’evidenziare come questi avvenimenti si inquadrino in un più generale attacco ai diritti sindacali ed in particolare verso chi continua ad organizzare e praticare il conflitto, esprime concreta solidarietà e vicinanza ai tre delegati nazionali e condanna l’aggressione in atto contro la determinata opposizione svolta da USB ai processi di riorganizzazione dell’INPS, alle esternalizzazioni, alla privatizzazione dei servizie allo smantellamento della previdenza pubblica; un’opposizione che ha trovato unconsenso sempre più diffuso tra i lavoratori, come espresso apertamente nelle ultime elezioni RSU.
Pertanto il 12 settembre, in concomitanza con la discussione dei tre procedimenti disciplinari, la Confederazione USB organizza una manifestazione a Roma davanti alla direzione generale dell’INPS, che coinvolgerà prevalentemente lavoratori e delegati sindacali del Lazio.
USB ha inoltre proclamato lo stato di agitazione ed esperito il tentativo di conciliazione per indire lo sciopero dei lavoratori dell’INPS, contro un’amministrazione che nega i fondamentali diritti sindacali e dei lavoratori, non facendo nulla per risolvere i problemi che si trascinano da anni.
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