Orribile, inaudita, violenza l’altra notte in via Rocca Cencia, all’incrocio con via Camigliatello Silano, borgata Finocchio estrema periferia est della capitale, in territorio dell’VIII° Municipio del Comune di Roma dove una giovanissima, povera, ragazza romena è stata data alle fiamme. Prostituta per necessità arrivata in Italia, come tante sue coetanee, con la promessa di un lavoro onesto nel mondo dello spettacolo poi vendute a bande per mille euro violentate a turno rinchiuse in un appartamento private dei documenti e sbattute sul marciapiede. Questa escalation di violenza è posta in essere da gente, meglio sarebbe definirli belve feroci, senza scrupoli e senza cuore che considerano la vita meno di una sigaretta, nel totale disprezzo di quelli che sono i più elementari diritti di ogni persona umana. Stando alle prime ipotesi, fatte dagli inquirenti, si sarebbe sottratta a un’estorsione e per questo punita con un gesto infame , folle, di una violenza assurda. Le altre tre amiche che si trovavano con lei, sue connazionali, hanno raccontato che Mimì, come la chiamano loro, intenta al suo “ lavoro” sarebbe stata avvicinata da due uomini di cui uno con una vistosa cicatrice sul viso che dopo averla pestata l’hanno cosparsa di materiale infiammabile, le hanno dato fuoco ed hanno fatto perdere le loro tracce, coperti dal buio, nelle campagne circostanti. Immediatamente avvisate le forze dell’ordine ed i soccorritori, intervenuti tempestivamente, una scena agghiacciante si è presentata ai loro occhi; la povera ragazza era a terra straziata dal dolore e tentava di togliersi di dosso i vestiti in fiamme. Immediatamente trasportata al centro grandi ustionati del S. Eugenio le sono state riscontrate ustione sul 50% del corpo ed è tutt’ora in pericolo di vita. I militi della locale stazione Tor Bella Monaca e del nucleo operativo della compagnia di Frascati, intervenuti sul posto, hanno portato le altre ragazze in caserma per cercare riscontri atti ad arrivare all’arresto dei due criminali. L’indagine è a tutto campo sebbene concentrata sulla clientela e sulle bande romene che imperversano nella capitale. Dopo la rapina ed il ferimento, nottetempo, di due sacerdoti della parrocchia S. Rita da Cascia a Tor Bella Monaca, i recenti omicidi in strada verificatisi a Roma nei mesi scorsi la gente attonita, impaurita e disorientata si chiede dove sia finito l’impegno del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che sulla sicurezza ha vinto le elezioni. La solita promessa da marinaio durata lo spazio di salire in Campidoglio. Sebbene per gettare fumo negli occhi fece dei sopralluoghi in motocicletta ed ora invoca una legge sulla prostituzione. Tante le dichiarazioni dei vari politici tutte volte a condannare la bestiale violenza; una particolare – che riportiamo per dovere di cronaca – quella di Dario Nanni consigliere Comunale di Roma in quota Pd, membro della commissione sicurezza ed esponente politico di primo piano del territorio in cui è avvenuta l’assurdo episodio. “Non c’é strada consolare o di grande viabilità libera dal mercato del sesso – dichiara “dietro allo sfruttamento e alla schiavizzazione delle donne c’è il racket e la criminalità organizzata che si spartisce zone della città. Spesso nelle guerre per il controllo del territorio a farne le spese sono proprio le prostitute. É il tempo per scelte coraggiose e arrivato da tempo. Per impedire l’ulteriore dilagare della supermercato del sesso e il ripetersi di fatti orribili come quello di ieri notte a nulla servono i sopralluoghi in motocicletta del Sindaco per verificare l’efficienza del dispositivo repressivo – conclude Nanni – Servono al contrario provvedimenti straordinari e coraggiosi di controllo e protezione del mestiere più antico del mondo per liberarlo dall’ignobile sfruttamento della criminalità “. Auguriamoci che simili episodi non si verifichino mai più e la povera ragazza torni quanto prima a sorridere alla vita magari trovando un lavoro onesto anche se meno redditizio che le permetta di liberarsi da quella schiavitù aberrante e distruttiva.
Nando Giammarini
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