I carabinieri del Ros e la polizia hanno arrestato due anarco-insurrezionalisti piemontesi nell’ambito di una vasta operazione contro la Fai, la Federazione anarchica informale che ha rivendicato l’attentato ai danni di Roberto Adinolfi avvenuto il 7 maggio scorso a Genova.
Perquisizioni sono in corso in diverse regioni del Nord Italia. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa indetta dal Procuratore della Repubblica di Genova, Dott. Michele Di Lecce, che si terrà alle ore 11.30 odierne presso il Palazzo di Giustizia.
L’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, 54 anni, venne colpito sotto casa sua a Genova il 7 maggio scorso, poco dopo le 8 del mattino.
Un commando di due uomini lo attese in strada e gli sparo’ a bruciapelo un colpo di pistola ad un ginocchio che gli procuro’ la frattura della tibia. Poi i due fuggirono in moto.
La moto fu ritrovata poco dopo, non lontano dalla stazione ferroviaria di Brignole. L’arma utilizzata nell’attentato era una Tokarev calibro 7.62, in uso alle forze armate dei Paesi dell’Est. L’attentato e’ stato rivendicato quattro giorni dopo, l’11 maggio, dalla Federazione Anarchico Informale (FAI) con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. ”Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo” era scritto nel testo, firmato ‘Cellula Olga’ in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di ‘Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Fri’ (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio.
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