Continua il pressing dei sindacati sulla Fiat. Dopo la Cgil, anche Cisl e Uil chiedono il conto a Marchionne: “Non possiamo accettare riduzioni della capacità produttiva. Noi crediamo ancora che la Fiat possa restare un’azienda competitiva ma perché ciò sia possibile bisogna fare gli investimenti necessari”, afferma il segretario della Uil, Luigi Angeletti. “E’ evidente che siamo in una fase di crisi di mercato – ha poi spiegato -, ma in Italia, malgrado tutto, si produce un terzo delle auto che si comprano”.
Il sindaco di Torino, Pietro Fassino si augura che il governo non faccia solo ”il notaio” e per quel riguarda l’azienda, ”mi auguro che ripeta gli impegni formulati nell’incontro che ho avuto con Marchionne ed Elkann una decina di giorni fa”.
Il segretario della Cgil, Susanna Camusso ribadisce la sua posizione e spara ancora a zero sui vertici del Lingotto: ”pare evidente che oggi il problema e’ sapere che quel modello non funziona, che non c’e’ un piano industriale, che c’e’ un Paese che e’ stato ampiamente preso in giro”.
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