Arrivano in tribunale le foto del topless di Kate Middleton: si terrà oggi pomeriggio a Nanterre l’udienza della causa intentata dalla coppia reale britannica per ‘violazione della privacy’ contro la rivista francese ‘Closer’. E intanto oggi gli scatti saranno pubblicati anche in Italia da ‘Chi’. Il portavoce di Palazzo di Saint-James ha aggiunto che, una volta ottenuta “un’ordinanza che vieta a ‘Closer’ di utilizzare le foto”, si “potrà avviare un altro processo in cui saranno richiesti danni e interessi” all’editore del settimanale.
Dura la reazione di Marina Berlusconi che, dopo l’articolo “Il topless principesco ultima trincea di Silvio”, pubblicato da Repubblica. L’articolo collega il rifiuto a non pubblicare le foto di Kate Middleton in topless a una vendetta dell’ex premier. La presidente di Mondadori risponde con una lettera al direttore Ezio Mauro definendo l’articolo “paradossale”.
“C’è da non credere ai propri occhi leggendo come Merlo provi disinvoltamente a invertire i ruoli di vent’anni di persecuzione giornalistica – scrive Marina Berlusconi – Che cosa avrebbe dovuto fare, secondo lui, mio padre? Per rispetto della privacy della duchessa e badando solo ai propri interessi di uomo politico, avrebbe dovuto calpestare l’autonomia editoriale della Mondadori, avrebbe dovuto costringerla a non pubblicare quello che la stragrande maggioranza di giornali di gossip, in ogni parte del globo, avrebbe fatto a gara per pubblicare (e in ogni caso ci avrebbe pensato Internet a diffondere in tutto il mondo quelle immagini)”. “Ma Merlo non si rende conto che accusa mio padre di non aver fatto proprio quello che da vent’anni gli viene contestato di fare, lo accusa di non aver mescolato la politica con le imprese? – continua la primogenita dell’ex premier – Non si rende conto che il suo articolo è la migliore certificazione di quanto il conflitto di interessi sia un pretesto tirato in ballo ora in un senso ora nell’altro a seconda delle convenienze? Non teme di cadere nel ridicolo quando denuncia »la libertà di stampa con la privacy degli altri« dalle colonne di un giornale che ha fatto proprio di questi comportamenti uno dei suoi cavalli di battaglia?”.
“La Mondadori, di cui sono presidente, è una casa editrice che impiega nel modo migliore quella libertà e autonomia che gli azionisti le hanno sempre doverosamente riconosciuto, e anche in questa occasione si è limitata a fare il suo mestiere – continua Marina Berlusconi – Non entro poi nel merito della questione delle foto della duchessa di Cambridge. Mi rimetto a quanto hanno già dichiarato vari esponenti della casa editrice, al di là del rispetto per i sentimenti di una giovane donna che sta scoprendo gli inevitabili risvolti della popolarità. Quello che mi interessa sottolineare è l’assurdo ribaltamento della realtà cui arriva l’articolo della Repubblica, un giornale che nel suo furore ideologico da vent’anni cerca di cancellare mio padre dalla scena politica usando prevalentemente due armi: spiare dal buco della serratura, facendo strame della pur minima parvenza di privacy, ed evocare il fantasma del conflitto di interessi”.
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