Ricorda molto da vicino le trasmissioni di Fabio Fazio (“Quello che non ho” e “Vieni via con me”) e certamente ha ragione Aldo Grasso quando dice che manca di ritmo; ma in generale “Se stasera sono qui”, happening ideato da Teresa Mannino (che lo conduce), con Lucio Wilson, Federico Giunta e Giovanni Filippetto e scritto con Marco Vicari, Matteo Monforte, Giovanna Donini, Sabrina Tinelli, Andrea Midena e Francesco De Carlo, mandato in onda da La7 in attesa del ritorno di Maurizio Crozza, giunto alla sua terza puntata ieri sera, è in fondo gradevole.
Non una gran cosa s’intende, ma certamente la dimostrazione, a parte lo spot con Bova e le “passate” a Zelig, che la Mannino può candidarsi al ruolo di conduttrice e si sta rodando per trasmissioni più ficcanti e meno sconclusionate.
Si perché la mia impressione è analoga a quella di Riccardo Bocca su L’Espresso: lo show è un calco di contenitori faziani di seconda mano e dopo un po’ annoia (questo spiega lo share non esaltante: appena il 3,5%), ma la Mannino, la cui dote principale non è comunque la simpatia come vorrebbe, è dotata di carisma, gattamortesco e ferale, che le consente di dominare il palco anche quando siede in platea, durante le esibizioni altrui.
Parlavamo comunque del basso indice di ascolto che accomuna, secondo alcuni, questo format ad altri della rete Telecom (per ora e sino all’asta del 24 settembre).
Cominciamo dal nuovo doppio programma di infotainment di Cristina Parodi, il Cristina Parodi Live e il Cristina Parodi Cover, una via di mezzo tra il primo Verissimo condotto dall’ex volto del Tg5 e Le invasioni barbariche della collega di rete Daria Bignardi. Notizie, curiosità, interviste. Una buona alternativa alle ‘concorrenti’ di Rai e Mediaset, ovvero La Vita in Diretta e Pomeriggio Cinque. Gli ascolti però non appaiono molto buoni, attorno al 2% di share, sicuramente sotto le aspettative della rete. Dopo la Parodi senior ritorna Parodi junior con I menù di Benedetta, che quest’ano fa uno share buono (3%9 ma non esaltante e comunque sotto gli obiettivi aziendali.
l day time di La7 si conclude con la nuova edizione di GDay, il programma di informazione satirica condotto da Geppi Cucciari, giunto alla terza edizione, che con la perdita Matteo Bordone rallenta ed accusa il colpo, con ascolti fermi al 2,5%.
Attestata sugli ascolti degli anni precedenti è Lilli Gruber (6%), che però nell’autonno-inverno era giunta sopra l’8.
Di cattiva saluta sembra godere la sesta edizione, pure rimpolpata, de L’Infedele di Gard Lerner, sceso dal 6-8 ad appena il 4% ed anche Piazza Pulita di Formigli arretra dal 7-8 al 5%.
C’è pertanto chi parla di crisi di ascolti di La7, nonostante uno staff fra i migliori d’Italia; ma a ben vedere non è proprio così.
Se confrontiamo le medie auditel di luglio 2009 con quelle di luglio 2012 vediamo che in soli tre anni molto è cambiato nel panorama televisivo nazionale.
Il diffondersi del digitale terrestre ha gonfiato gli ascolti delle reti ‘all digital’ come Rai4, Iris, Rai Premium, Boing etc a discapito delle reti tradizionali.
Eccezion fatta per Rai1, che si mantiene al 20% di share, per tutte altre reti è un vero disastro. Dal 2009 ad oggi Canale5 è passata dal 19 al 13 (-6), Italia 1 dall’11 al 7 (-4), Rete4 dal 9 al 6 (-3), Rai2 dal 10,5 al 9 (-1,5) e Rai3 dal 9 al 7 (-2).
Questo perche le reti all digital hanno registrato un vero e proprio boom. Rai digit è passata dall’1,5 al 7 (+5.5), Mediaset Digit ha avuto più di 3 punti in più, arrivando al 6% circa ed aumenti vi sono stati anche per Sky e per le altre reti terrestri , entrambi dall’8 all’11 (+3).
Tornando a La 7 a luglio 2009 aveva a il 2,5% a fronte di 3,3% di questo luglio: quasi 1 punto di share in più che non è poco, considerando che tutte le altre reti tradizionali sono invece scese.
Tornando ai modelli della Mannino, cioè Fazio e Saviano, secondo quanto affermato dal direttore della rete 3 Rai, Antonio Di Bella, a margine della conferenza stampa della 64esima edizione del Prix Italia, torneranno lunedì 1 ottobre, con la trasmissionedi “Che tempo che fa del lunedì”.
“La presenza dello scrittore di Gomorra accanto al conduttore ligure era annunciata, ma ora” ha spiegato Di Bella, “è tutto pronto per la partenza”, spiegando che, con questo, “Abbiamo sanato una vecchia ferita”.
La trasmissione di Fazio-Saviano si chiamerà Che tempo che fa del lunedì e seguirà la consueta puntata di Che tempo che fa, che quest’anno andrà in onda solo la domenica e non più il sabato, a partire dal 30 settembre. Il nuovo, dei due programmi, sarà in onda per tutto l’anno, salvo una breve interruzione per Sanremo, partirà alle 21.05 e finirà alle 22.35.
Più che la prima, accorerà guardare la seconda puntata (l’8 ottobre), quando in contemporanea ci sarà la diretta di Adriano Celentano dall’Arena di Verona, in onda su Canale 5: uno scontro fra titani.
Intanto si ventila, da più fonti, che al Festival di Sanremo 2013, condotto da Fazio, potrebbe esserci anche Saviano.
Per tornare a Rai 3, il lunedì, dopo la nuova trasmissione della consolidata coppia dirompente Fazio-Saviano, andrà in onda Sfide, condotto da Alex Zanardi, e, da novembre, 21/12, un magazine culturale condotto dallo scrittore Sandro Veronesi, trasmissione che si annuncia “colta ma non noiosa”.
Vedremo quale rete riuscirà a darci pomeriggi e serate migliori, al’insegna del divertimento che non sia decorticante. Credo che, alla fine, a La7 e Rai3, come negli scorsi anni, dovranno andare le nostre preferenze (come a Rai Movie per il cinema e a Rai5 per la cultura) .
Carlo Di Stanislao
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