Per il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri sono necessari piu’ controlli per evitare ”la condizione ‘terminale’ del dissesto finanziario” degli enti pubblici ”introducendo un nuovo modello” per monitorare i bilanci degli enti locali. E’ quanto ha sostenuto lo stesso ministro intervenendo al 58/o convegno di studi amministrativi organizzato a Varenna (Lecco) in occasione del 150/o anniversario della costituzione della Corte dei Conti, ipotizzando ”nell’immediato, strumenti di risanamento”, in particolare per Province e Comuni.
Annamaria Cancellieri, nel suo discorso, non ha toccato il capitolo Regioni, alcune delle quali, in particolare il Lazio, al centro di casi giudiziari che hanno portato alla luce sprechi e spese ingiustificate da parte dei partiti. Il numero uno del Viminale ha sottolineato che c’e’ ”un insufficiente regime di controlli sull’attivita’ amministrativa e finanziaria degli enti territoriali di base, a fronte di un crescente numero di funzioni da esercitare e di servizi da rendere alla cittadinanza”. Pertanto, a suo parere, e’ necessario un intervento normativo che ”vada nella direzione – ha proseguito – di una piu’ significativa responsabilizzazione ed ‘esposizione’ di alcune figure professionali” come il segretario comunale, i revisori dei conti e i dirigenti del servizio economico-finanziario.
Secondo il ministro occorre anche ”una maggiore trasparenza – ha continuato – nella gestione del bilancio e dei relativi documenti contabili”. In questa prospettiva per Annamaria Cancellieri ”la Corte dei Conti non puo’ che avere un ruolo centrale” assieme a quello del Ministero dell’Interno in sede di accertamento e approvazione del piano di riequilibrio e in relazione agli eventuali interventi repressivi da adottare in itinere.
Per il Viminale inoltre i cittadini devono essere in grado ”di giudicare con consapevolezza i propri rappresentanti politici attraverso un’informazione trasparente e corretta”. Dunque l’ipotesi di modifica della normativa prevede un controllo che non viene piu’ ”solo dall’alto ma piu’ che altro da un sistema di controlli diffuso in tutte le direzioni”. In particolare, per Annamaria Cancellieri ”sara’ indispensabile attivare quelle forme di controllo sociale che, se confrontate dalla consapevolezza dei propri diritti di cittadinanza, sono il solo vero controllo destinato a dare frutti duraturi”.
”E’ chiaro pero’ – ha sottolineato il ministro – che lo strumento del controllo sociale non potra’ mai funzionare se non si combatte quel clima di diffidenza e disaffezione verso i poteri pubblici che sempre piu’ va connotando il rapporto tra amministratore e utente e che rischia di risolversi nell’amara percezione di una ‘cittadinanza dimezzata”’.
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