Dopo il lungo incontro (5 ore) avuto con i vertici Fiat, il Governo si ritiene soddisfatto. Il Lingotto rassicura: ‘restiamo in Italia, ma gli investimenti li faremo al momento giusto. Non ora ma quando il mercato si riprendera’. E’ quanto si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dell’incontro.
Al termine della riunione di palazzo Chigi, Governo e Fiat “hanno concordato di impegnarsi per assicurare nelle prossime settimane un lavoro congiunto utile a determinare requisiti e condizioni per il rafforzamento della capacità competitiva dell’azienda”. In particolare, “un apposito gruppo di lavoro sarà costituito presso il MISE per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive”.
Luigi Angeletti, numero uno della Uil, ha commentato l’esito dell’incontro dicendo: “Dal comunicato congiunto traspaiono buone intenzioni. Bisogna pero’ vedere nel concreto se i giudizi espressi saranno sostanziati dai fatti”.
Sulla stessa linea Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl: “Le linee guida di questo confronto sono teoricamente condivisibili, ma bisogna vedere come verranno declinate nella realta’”. Piu’ critico Maurizio Landini, leader della Fiom Cgil. La Fiat, ha sostenuto, deve fornire “un piano di investimenti serio” e deve dire “quali nuovi modelli fara’”.
“Abbiamo apprezzato che la Fiat nel documento congiunto col governo abbia ribadito di restare in Italia dove intende rafforzare la competitivita’ attraverso ricerca ed innovazione”, ha detto invece Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Infine per il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo. “E’ stato un incontro positivo, si e’ avuta la conferma che Fiat non va via dall’Italia ma che c’e’ una difficolta’, dovuta alla crisi, per cui e’ necessario dosare attentamente gli investimenti”.
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