Tensione alta all’Ilva di Taranto dove 60 operai hanno trascorso la notte a 60 metri di altezza, i lavoratori issati sul camino E312, che si sono incatenati, stanno attuando anche lo sciopero della fame e della sete.
Centinaia di operai aderenti a Fim Cisl e Uilm Uil hanno bloccato le statali di accesso alla città. Si tratta della 100 per Bari – proprio dinanzi all’ingresso della direzione del Siderurgico – 7 per Brindisi e 106 per la Basilicata.
Momenti di tensione alla manifestazione dove stanno arrivando i rappresentanti del comitato dei Lavoratori liberi e pensanti.
Si dissocia dalle proteste la Fiom-Cgil, che chiede a Fim-Cisl e Uilm-Uil di “sospendere lo sciopero proclamato e di farlo precedere immediatamente dalle assemblee con tutte le lavoratrici e i lavoratori”. “Avanziamo questa proposta – si legge in una nota della Fiom Taranto – perché uno sciopero, di cui non sono chiare le ragioni e con dichiarazioni contraddittorie tra le organizzazioni che lo hanno dichiarato, rischia di ingenerare confusione, pericolose divisioni tra i lavoratori e inutili contrapposizioni con la magistratura. Dobbiamo decidere insieme e senza divisioni tra lavoratori i contenuti della piattaforma per aprire la vertenza in difesa del lavoro, della salute dentro e fuori lo stabilimento e per la continuità produttiva dell’Ilva. Vertenza che deve unire i lavoratori, la città e le istituzioni nel pieno rispetto della magistratura”.
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