La collezione Ashby, un impegno per L’Aquila

Thomas Ashby, appassionato viaggiatore, archeologo, ricercatore inglese in Italia all’inizio del 20°secolo, sentiva il fascino di vecchi mondi, e li faceva conoscere agli altri catturando immagini con la sua macchina fotografica. Viaggiò a lungo anche in Abruzzo, esplorò L’Aquila e dintorni in numerosi viaggi dal 1901 al 1923. Di quelle esperienze è rimasta una collezione […]

Thomas Ashby, appassionato viaggiatore, archeologo, ricercatore inglese in Italia all’inizio del 20°secolo, sentiva il fascino di vecchi mondi, e li faceva conoscere agli altri catturando immagini con la sua macchina fotografica.
Viaggiò a lungo anche in Abruzzo, esplorò L’Aquila e dintorni in numerosi viaggi dal 1901 al 1923. Di quelle esperienze è rimasta una collezione di 70 fotografie. La mostra di queste fotografie nelle città dell’Abruzzo ha riscosso un importante successo di pubblico. Quelle foto, esposte a L’Aquila ai primi di luglio nel Chiostro di San Domenico, furono per me un’esperienza di conoscenza e ricerca personale assai coinvolgente. Mi parlava dei luoghi dell’infanzia di mia madre, mi descrivevano dove era cresciuta, dove si muovevano e lavoravano i miei nonni.
Oggi, terminato il giro delle mostre, la collezione è stata donata all’Aquila nel corso di una cerimonia tenuta nella Basilica di Collemaggio il 28 settembre 2012. Presenti, per la Gran Bretagna l’Ambasciatore Christopher Prentice e Christopher Smith, direttore della British School at Rome. Per l’Aquila, il Sindaco Massimo Cialente, Stefania Pezzopane, Assessore alla Cultura e Nazario Pagano, Presidente del Consiglio Regionale.
Tante belle dichiarazioni di amicizia fra le parti, l’intento di costruire attraverso la memoria il futuro delle nuove generazioni più volte espresso e sottolineato negli interventi dei presenti. Tutti in Italiano.
Al termine dei discorsi c’è stata la firma del documento di consegna alla città del patrimonio di fotografie lasciato da Thomas Ashby. Mentre i protagonisti della cerimonia firmavano, qualcuno ha letto il testo del documento, in cui è esplicitamente citato il tempo, un periodo di due anni, necessario alla scelta e restauro del luogo di definitiva sistemazione delle opere. Le opzioni, a detta degli oratori, sono tre: Palazzo Margherita, il Distretto Militare, S. Maria dei Raccomandati.
Visto che il documento ufficiale della consegna porta la data del 28 settembre 2012, è legittimo considerare tale giorno punto di partenza dei due anni citati nel documento. Ciò significa che entro il mese di settembre 2014 ci dovrebbe essere la cerimonia di sistemazione definitiva del patrimonio di memorie donatoci da Thomas Ashby.
Un impegno, una scommessa, per la rinascita della città, quella che c’era. Impegno senz’altro gravoso, più difficile sicuramente del costruire fabbricati nuovi in spazi vuoti. Ma questa volta è in ballo la credibilità della città circa la sua reale capacità di rinascere dalle macerie. Credibilità non solo di fronte ai suoi abitanti, abituati a vedere, spesso, disattese promesse ed impegni; questa volta di fronte alla regione, e non è poco, e di fronte all’ Europa. Il documento è stato firmato dall’Ambasciatore di Gran Bretagna in Italia e dal Sindaco dell’Aquila. Rispettarne gli impegni, per tempi e luoghi, mi sembra necessario e doveroso.

Emanuela Medoro

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