La nazionale e’ pronta ad ”aiutare” Mario Balotelli, ma per l’attaccante azzurro del Manchester City e’ venuta l’ora di ”camminare da solo”. Lo ha detto Cesare Prandelli, a poche ore dalla partita Italia-Danimarca che segna il ritorno del giocatore nello stadio che fu suo con l’Inter, due anni e mezzo dopo l’ultima volta.
”Puntando su Balotelli non stiamo correndo rischi, ma solo provando ad aiutarlo: lui pero’ ora deve camminare da solo”, ha detto il ct a RaiSport, nella consueta intervista prepartita nell’ambito dell’accordo di esclusiva tra Figc e tv pubblica. ”Il vecchio pubblico interista? Credo che dimentichera’, quando si viene a vedere la nazionale, Inter, Milan, Juve passano dietro”.
Prandelli e’ tornato a parlare delle critiche del dopo Armenia (”non ci siamo mai sentiti offesi, ma feriscono quelle portate con poco rispetto, in maniera superficiale, da lontano”) e ha accolto il paragone col suo predecessore, dopo aver deciso di ‘nascondere’ la formazione e aver avuto uno scatto di orgoglio e ira a difesa della sua squadra. ”Io come Lippi? Magari, se il paragone venisse riproposto ne sarei felice. Io devo difendere la mia squadra: chiedo ai giocatori di pressare alti, poi magari qualcuno viene e mi dice ‘cosi’ mi attaccano…’. A loro rispondo: non vi preoccupate, e’ la strada giusta, andate avanti cosi”’.
Il riscontro dalla squadra, assicura il ct azzurro, e’ positivo. ”Alle volte, dopo un buon risultato, c’e’ il rischio di sedersi. Ma dopo un buon Europeo, vedo ancora una nazionale che ha voglia di crescere: mi seguono, chiedono, vogliono migliorare”.
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