Tv, cellulari, internet: quando produrre notizie è più importante che verificarle

La realtà che contempliamo dietro gli schermi è anche dentro di noi, siamo pieni di informazioni ma non sappiamo più quale sia il confine tra oggettività e immaginazione, tra veridicità della notizia o vuoto chiacchiericcio e contenuti di basso profilo, è più importante la riproduzione, che la veridicità, poiché è la continua produzione di notizie a […]

La realtà che contempliamo dietro gli schermi è anche dentro di noi, siamo pieni di informazioni ma non sappiamo più quale sia il confine tra oggettività e immaginazione, tra veridicità della notizia o vuoto chiacchiericcio e contenuti di basso profilo, è più importante la riproduzione, che la veridicità, poiché è la continua produzione di notizie a mantenere la relazione con gli utenti. Di questo parlano Luigi Ananìa e Silverio Novelli in “Pixel. La realtà oltre lo schermo dei media” edito DeriveApprodi (2012). Diviso in due parti, il testo propone interviste e riflessioni fatte con persone che per lavoro hanno a che fare con la comunicazione e una serie di racconti di sette scrittori, che con la loro sensibilità artistica, sono riusciti a cogliere diversi e innovativi aspetti inerenti il tema.
“La resistibile ascesa del lavoro flessibile. Incidenti e morti sul lavoro” di Grazia Moffa (Ediesse, 2012) è uno studio durato circa sei anni nell’ambito delle attività di ricerca del Dipartimento di Sociologia di Scienza della politica dell’Università di Salerno, sui temi della sicurezza e della salute sul lavoro. Approfondendo il nesso tra occupazione, nuove misure di flessibilità, incidenti, malattie professionali e caduti sul lavoro, la pubblicazione pone in evidenza la portata del problema, favorendo scelte politiche mirate ad un migliore equilibrio tra lavoro, come fattore produttivo e lavoro come fattore di salute e sicurezza.
“Il decimo cerchio. Appunti per una storia della disabilità” di Massimo Fioranelli per le edizioni Laterza (2011) è una sintesi storico-sociale sul trattamento e l’attenzione che la società ha riservato negli anni alle persone disabili, dall’antichità ai giorni nostri, nei diversi contesti. Il decimo cerchio è l’anello mancante dantesco, che va cercato sulla terra, in cui si trova traccia dei disabili. Quel pezzo di ‘Inferno’ che Dante non trovò nel suo viaggio.

Tra gli altri titoli:
–  “Il volto (e la voce) della strada” di Mirko Orlando edito Lindau (2012) è uno sguardo sulle nuove povertà, un piccolo “pass partout” per chi si occupa di sociale o per chi ha intenzione di conoscere le nuove frontiere del disagio. Sono frammenti di storie di vita a “margine” che raccontano il fenomeno della grave emarginazione sempre più diffuso nelle nostre moderne società occidentali.
–  Nel libro “Indian Emoticons” di Patrizia Caiffa (Haiku edizioni, 2012), le emozioni raccolte durante quattro viaggi in quattro anni consecutivi in India. Un lavoro che rivela la convivenza di antico e moderno, all’interno di una terra affascinante ma ancora ricca di contraddizioni.
–  “Tengo tutto. Perché non si riesce a buttare via niente” (Erickson, 2012) di Randy O. Frost e Gail Steketee, è una raccolta di casi di disposofobia (accumulo compulsivo) che i due autori hanno incontrato durante la loro esperienza professionale. Quando è che smettiamo di possedere gli oggetti e iniziamo ad esserne posseduti? Il testo tenta di rispondere a questa domanda, di segnare un confine tra normale abitudine e patologia.
–  Esperienze e idee per un nuovo welfare equo e partecipato, nel lavoro di Francesca Paini e Giulio Sensi dal titolo “Tra il dire e il welfare” pubblicato da Altreconomia (2012)
–  L’ultimo libro della giornalista palermitana Gilda Sciortino “Uomini di scorta”, edito da Officina Trinacria (2012) realizzato grazie alla collaborazione del Siulp (Sindacato italiano unitario dei lavoratori della Polizia) è dedicato ai poliziotti dell’Ufficio scorte di Palermo che ogni giorno, mettono in gioco la loro vita.
–  Luca Baiada in “Operazione Alitalia” (Ombre Corte, 2011) descrive in dettaglio i retroscena e i fatti del caso clamoroso che ha visto una grande impresa morire e poi rinascere (distruggendo molti posti di lavoro, e lasciando ad altri il “cadavere” dei debiti)
–  Percorsi educativi di pedagogia penitenziaria nel libro di Antonio Turco “Anime prigioniere” (Carocci, 2011).

Questi i temi del numero 124 della newsletter ’10 Libri Sociali’ curata dal Centro documentazione dell’Agenzia Redattore Sociale.
Le case editrici: FrancoAngeli, DeriveApprodi, Ediesse, Laterza, Lindau, Erickson, Altreconomia, Officina Trinacria, Ombre Corte, Haiku edizioni, Ombre Corte, Carocci. Gli autori: Cristian Muscelli e Giovanni Stanghellini , Luigi Ananìa, Silverio Novelli, Grazia Moffa, Massimo Fioranelli, Mirko Orlando, Randy O. Frost e Gail Steketee, Francesca Paini, Giulio Sensi, Gilda Sciortino, Luca Baiada, Patrizia Caiffa, Luca Baiada, Antonio Turco.

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