Il bambino di Cittadella conteso fra i suoi genitori “potra’ vedere la mamma la prossima settimana”. Lo dice a ‘La vita in diretta’ il garante per i diritti dell’Infanzia, Vincenzo Spadafora. “Oggi- racconta- c’e’ stato un incontro fra i due genitori alla presenza di uno psicoterapeuta. È stato un incontro difficile, ma alla madre e’ stato proposto di vedere il bambino all’inizio dela prossima settimana, un giorno preciso a un orario preciso. Ora dovra’ decidere se accettare la proposta. Faccio appello affinche’ segua questo percorso”.
Se “si rispetta questo percorso- ha insistito il garante- sono certo che si potra’ arrivare ad una soluzione”. La mamma in realta’ avrebbe fatto pressioni per poter vedere il bambino gia’ domani. Ma l’invito del garante e’ ad avere pazienza per il bene del piccolo che intanto sta recuperando un “rapporto sereno con il padre”.
Nella casa famiglia in cui si trova il bambino “si sta trovando bene- assicura il garante- e tutti i giorni vede due insegnanti”. Tornare a scuola? “Speriamo presto, ma dovra’ calare l’attenzione mediatica- chiude- e anche la presenza delle telecamere davanti all’istituto”.
Mi ha colpito moltissimo il tema sul’ulivo scritto da Leonardo.
archiviostorico.corriere.it/2012/ottobre/14/tema_sull_ulivo_dedicato_alla_co_0_20121014_9d498aca-15c0-11e2-903c-b15753a44d23.shtml
In autunno ( in questa triste casa-famiglia) tutti gli alberi sono spogli – i bambini non hanno niente di loro, né mamma, né casa, nessun giocattolo veramente loro – sono spogli. E Leonardo si sente diverso – lui sì che ha la casa, la mamma, gli amici e gli oggetti preferiti. Adesso ha perso tutto – si spoglia anche lui. Ci serve una tale forza dell’anima… Ma ha trovato l’aiuto, ha trovato con chi parlare – con i più piccoli bambini-alberi. Se gli adulti non vogliono ascoltare… Gli operatori hanno detto: “Lui protegge i piccoli, è diventato il loro leader”. Tutt’altra vita, certo, non tanto felice, ma c’è posto anche per allegria. Bravo Leonardo, sei più maturo di tutti noi!
Russia, parecchi anni fa.
Vanja, era un bambino dell’età di Leonardo, tolto dai genitori perche vivevano tutii quanti in una stanza sola ed avevano anche un altro bambino neonato. Ragazzino di talento, Vanja fu messo in un istitutodi avangardia, uno tra i migliori dell’URSS, con lo studio serio dell’arte. Vanja scappò dal’istituto 3 volte. Durante l’ultima fuga fece amicizia con Michail, un assistente sociale di cuore. Di nuovo reinserito nell’istituto, Vanja disperato scrisse a quel Michail una lettera: “non voglio, non posso vivere così”. La lettera, censurata dagli operatori dell’istituto, certamente non fu mandata. Ma Michail non aveva dimenticato il piccolo Vanja ed un giorno andò a trovarlo. Esattamente lo stesso giorno in Vanja si impiccò.
Sulla sua tomba c’è scritto “Vanja, perdonaci!”
Vogliamo delle tombe così in Italia?