Cresce la fiducia nell’Italia, cala nell’Europa. Lo segnala l’indagine Acri-Ipsos presentata oggi a Roma (vedi lanci precedenti), secondo cui gli sfiduciati nel paese sono il 37%, mentre erano il 54% nel 2011. I fiduciosi invece sono il 32%.
La fiducia nell’Unione Europea registra un costante calo pur restando significativa: il dato si assesta sul 59%, ma dal 2009 a oggi sono andati persi 10 punti percentuali. Nemmeno l’euro soddisfa: il 69% degli italiani non ha una percezione positiva. Ma il 57% ritiene che fra 20 anni avere la moneta unica sarà un vantaggio: il dato è in crescita rispetto al 53% del 2011. “Da una parte si ritiene necessario rimanere agganciati all’Europa, dall’altra si teme che questa tra 20 anni sarà forse un territorio sempre meno rilevante per i destini del mondo – si sottolinea nell’indagine -. Gli italiani pensano che conteranno soprattutto i Brics e in generale l’Asia. Anche gli Usa verranno ridimensionati, mentre l’Unione europea rischierà di contare poco più di Africa e Paesi Arabi”.
Torna, comunque, la fiducia sulle prospettive future dell’economia europea: nel 2011 i pessimisti erano il 35% contro il 32% dei fiduciosi, mentre ora il rapporto si è nettamente invertito, con il 36% di ottimisti contro il 25% di pessimisti. Un trend simile caratterizza anche l’economia mondiale nel suo complesso: nel 2011 gli ottimisti erano di 2 punti sopra i pessimisti (il 33% di ottimisti contro il 31%), nel 2012 siamo a +15 punti (il 37% di ottimisti contro il 22% dei pessimisti).
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