E’ la punizione inflitta ad un 11enne da due istruttori e un’atleta di una piscina della Provincia di Vicenza per non aver fatto bella figura in una gara di nuoto. L’episodio avvenuto a maggio e’ stato denunciato con un esposto alla Procura dai genitori del piccolo. I tre sono indagati per abuso di mezzi di correzione. Un secondo esposto e’ stato presentato da un altro minore minacciato. I tre saranno interrogati l’8 novembre prossimo.
Il fatto sarebbe accaduto a Locarno quando il capo degli allenatori e la sua vice avrebbero ordinata ad una allieva più grande, di rasare in segno di punizione e davanti agli altri, il ragazzino che non avrebbe ottenuto i risultati sperati nella gara di nuoto che si era appena svolta. Punizione sventata invece per un secondo ragazzino.
Gli istruttori come riferisce Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”,
si sarebbero tuttavia difesi specificando che è abitudine rasare i capelli in occasione delle gare e che nel caso di Locarno, la croce rappresentava solo il simbolo della Svizzera, negando il riferimenti antisemita. Fatto sta che la società di nuoto vicentina ha sospeso i due istruttori in attesa che la magistratura indaghi sui fatti.
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