Wwf: tavola rotonda con Hillary Clinton su bracconaggio

L’impegno del Governo americano per contrastare l’illegalità nel commercio di Natura sottolinea quanto sia urgente e problematico contrastare il mercato illegale di wildlife la cui recrudescenza in questi ultimi anni rischia di compromettere per sempre la conservazione di specie carismatiche e a serio rischio di estinzione come la tigre, il rinoceronte e l’elefante. Oggi più […]

L’impegno del Governo americano per contrastare l’illegalità nel commercio di Natura sottolinea quanto sia urgente e problematico contrastare il mercato illegale di wildlife la cui recrudescenza in questi ultimi anni rischia di compromettere per sempre la conservazione di specie carismatiche e a serio rischio di estinzione come la tigre, il rinoceronte e l’elefante. Oggi più che mai il commercio illegale di avorio, corna di rinoceronte, ossa e parti di tigre, ha raggiunto livelli allarmanti ed è all’origine della recrudescenza del fenomeno del bracconaggio nei paesi di origine. Ogni anno vengono sterminati centinaia di rinoceronti – nel solo 2011 ne sono sati uccisi 448 in Sud Africa e dall’inizio di quest’anno a ottobre erano già 455 – migliaia di elefanti cadono vittima dei cacciatori di avorio e oltre 100 tigri sono braccate per i mercato delle loro parti tanto che sono circa 3200 le ultime tigri ancora esistenti in Natura. E’ una vera guerra, combattuta a colpi di armi automatiche e kalashnikov che lascia sul campo migliaia di carcasse di animali, alimenta la criminalità, fomenta i conflitti, fa vittime anche tra chi la Natura la vuole difendere come ranger e guardiaparco e condanna alla fame le comunità più povere. E’ una caccia illegale che viene portata avanti con ogni mezzo e che sta creando veri e propri scontri sociali e rischia di compromettere l’economia di paesi in via di sviluppo che nell’ambiente e nelle attività legate a un uso sostenibile di queste risorse poggiano la loro unica possibilità di riscatto. “Il Segretario di Stato americano Hilary Clinton sa bene che il riscatto economico di diversi paesi africani, asiatici o sudamericani passa per una seria e puntale conservazione delle proprie risorse, per la tutela di quel patrimonio naturale che è la loro maggiore ricchezza. Il traffico illegale di animali e piante impoverisce questi paesi, crea instabilità sociale e politica, compromette la loro economia e non fa altro che alimentare le casse della criminalità organizzata interessata a questi contrabbandi. Per questo fermare questo traffico non significa proteggere solo la biodiversità ma garantire un futuro sostenibile a noi tutti.” dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile Specie WWF Italia e ufficio TRAFFIC in Italia. Nel marzo prossimo si terrà la Conferenza delle parti COP 16 della CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie selvatiche a rischio) l’augurio è che il nostro paese sappia esserne all’altezza partecipando attivamente alle responsabili scelte che si dovranno assumere, dalla concreta protezione delle specie marine al rispetto dei sani principi precauzionali ” prosegue Rocco. “L’augurio è che tutti i paesi firmatari della CITES come l’Italia, uno dei mercati al mondo più importanti per il commercio di legnami tropicali e pelli di rettile, prendano coscienza di ciò e si assumano le proprie responsabilità dando a tali temi tutta la considerazione di cui necessitano. Il contrasto alla odierna crisi economica passa anche attraverso un lungimirante e responsabile utilizzo delle nostre risorse naturali” conclude Rocco.

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