Dipendenza da alcol e droghe, dati incoraggianti dalla stimolazione magnetica transcranica

La Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) è una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che negli ultimi anni è stata sperimentata come potenziale trattamento per la cura delle dipendenze. Per questo, proprio nell’ambito degli studi sulla stimolazione cerebrale nel trattamento della tossicodipendenza e dell’alcol, l’unità di Neuroscienze del Dipartimento delle Dipendenze di Verona, in collaborazione con […]

La Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) è una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che negli ultimi anni è stata sperimentata come potenziale trattamento per la cura delle dipendenze. Per questo, proprio nell’ambito degli studi sulla stimolazione cerebrale nel trattamento della tossicodipendenza e dell’alcol, l’unità di Neuroscienze del Dipartimento delle Dipendenze di Verona, in collaborazione con l’Università di Verona e il Dipartimento politiche antidroga (Dpa), la cui delega è affidata al Ministro per la Cooperazione Internazionale e  l’Integrazione, Andrea Riccardi, ha attivato delle ricerche sia per esplorare la complessa patofisiologia delle tossicodipendenze, sia per valutarne le potenzialità nel trattamento.
Lo ricerca, presentata questa mattina nel corso della conferenza stampa del 3º congresso internazionale “Addiction: new evidences from neuroimaging and Brain Stimulation” in corso a Verona nell’Auditorim della Gran Guardia, ha riguardato l’applicazione della  “rTMS” sulla corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra in un gruppo di soggetti alcoldipendenti e tossicodipendenti in trattamento,  e ha valutato l’efficacia dell’inserimento di sedute di Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) all’interno di un programma di trattamento della dipendenza da alcol o droghe. Questo progetto di ricerca ha sottoposto i pazienti a un trattamento innovativo nel ridurre il consumo di alcol e droghe e la gravità del craving rispetto al trattamento placebo.
I soggetti reclutati sono stati pazienti che hanno partecipato al programma di trattamento in regime di ricovero che si  è svolto, durante l’arco di 3 settimane, nell’Unità di degenza – Medicina delle dipendenze e Servizio di alcologia del Dipartimento delle Dipendenze  – presso l’ospedale di Marzana. Da marzo ad oggi, sono stati reclutati e trattati 8 soggetti alcolisti (6 maschi e 2 femmine, età media 47,5 anni). Di questi 8 pazienti (4 in trattamento rTMS reale e 4 in trattamento rTMS placebo), 6 hanno già concluso il follow-up e 2 sono ancora in monitoraggio. Per la precisione, dei 6 pazienti che hanno concluso lo studio 3 hanno ricevuto il trattamento rTMS reale e 3 quello placebo.

“Fino ad ora – ha dichiarato Serpelloni, capo del Dpa-  i dati preliminari sono incoraggianti e ci mostrano che tutti coloro che hanno concluso lo studio sono riusciti a mantenere l’astinenza anche dopo un mese dalla fine del trattamento e il monitoraggio continua. Il consumo della sostanza è stato valutato attraverso  ciò che ha riferito il soggetto e controllato con gli esami di laboratorio. Sul piano sanitario crediamo che la ‘rTMS’,  potrebbe rappresentare essere un ulteriore e valido strumento di supporto agli attuali trattamenti, da utilizzare anche nella pratica clinica e in futuro migliorare così la risposta alle terapie tradizionali dei pazienti affetti da dipendenza. Questa tecnica di stimolazione cerebrale, inoltre, potrebbe essere una promettente modalità di trattamento non invasivo anche per le dipendenze comportamentali, come quella da gioco d’azzardo patologico”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *