“Abbiamo dato incarico a professionisti e consulenti internazionali di verificare situazione dello stabilimento di Taranto e queste perizie ci raccontano una realta’ diversa dalle perizie del tribunale sui dati epidemiologici”: lo dice a Prima di tutto, su Rai Radio 1, il presidente di Ilva Bruno Ferrante. “I dati da noi commissionati ci parlano di una citta’ non diversa da tante altre italiane- aggiunge- con un tasso di inquinamento da contenere, ma che comunque non e’ la prima citta’ italiana a inquinare”.
Dopo il sequestro degli impianti “abbiamo cercato di mostrare la nostra disponibilita’, ma anche in passato abbiamo investito su ambiente e tecnologia- spiega il presidente Ilva- 4 mld e mezzo per l’ammodernamento tecnologico e 1 miliardo e 100 milioni esclusivamente sull’ambiente”.
Noi, aggiunge Ferrante, “vogliamo ancora dimostrare la nostra volonta’ di andare verso le indicazioni del Governo, che sono all’avanguardia, ancora inattuate in Europa. Ma abbiamo bisogno della disponibilita’ degli impianti, oggi non possiamo nemmeno intervenire per fare lavori su altoforni”.
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