Crisi: Martone, il nostro Paese non può permettersi un rilassamento

“In un anno sono state fatte molte cose e, sia che si vada a votare il 7 marzo, sia ad aprile, in sei mesi se ne possono fare ancora tante, perché i problemi che abbiamo di fronte richiedono di non mollare e anzi di lavorare a testa bassa fino all’ultimo giorno. Non credo che il […]

“In un anno sono state fatte molte cose e, sia che si vada a votare il 7 marzo, sia ad aprile, in sei mesi se ne possono fare ancora tante, perché i problemi che abbiamo di fronte richiedono di non mollare e anzi di lavorare a testa bassa fino all’ultimo giorno. Non credo che il nostro Paese in questo momento si possa permettere un rilassamento”. Lo ha detto Michel Martone, vice ministro al Lavoro, intervenendo ad Agorà, su Rai Tre. “Ho sentito dire molte volte in questi ultimi due mesi: – continua Martone – che da settembre si sarebbe smesso di lavorare, che oramai si entrava in clima di campagna elettorale, che c’era quasi una ritualità legata alla fine della legislatura. Io credo invece che noi dobbiamo continuare a dare attuazione ai provvedimenti”.

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