Il fair play prima di tutto, ecco perche’ quel gol sulla passerella europea marcatamente scorretto finisce sotto accusa. L’Uefa e’ infatti pronta a punire Luiz Adriano, il giocatore dello Shakhtar ‘colpevole’ di aver segnato durante la gara di Champions con il Nordsjaelland una rete non rispettando i principi di ”buona condotta” cosi’ come pretende l’Ue del pallone: all’indomani del gesto antisportivo – il brasiliano ha messo in rete un pallone lanciato dal suo compagno di squadra Willian sul campo del Nordsjaelland, palla restituita dai danesi, dopo che l’arbitro francese Gautier l’aveva scodellata per permettere i soccorsi a un giocatore infortunato
– ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del
giocatore. Luiz Adriano rischia sanzioni perche’ ha violato ”i principi di buona condotta” previsti dall’articolo 5 del regolamento che tra l’altro fanno riferimento alla ”lealta’, integrita’ e sportivita”’, sottolineando che va punito chi trae un vantaggio comportandosi in modo scorretto, ovvero contrario al fair play. Il caso, che gia’ ha fatto discutere, verra’ esaminato martedi’ prossimo. ”Mi e’ sembrata una situazione kafkiana” il commento del presidente della Figc, Abete.
Ma certo la storia del calcio non e’ nuova a certi gesti e anche in passato analoghi comportamenti sono stati contestati. Come avvenne il 24 gennaio 1990, ai quarti di finale di ritorno della Coppa Italia, fra Atalanta e Milan. A 2′ dalla fine, con i bergamaschi in vantaggio e a un passo dalla qualificazione, Borgonovo resta a terra dolorante in area nerazzurra. Per dar modo di soccorrere l’attaccante rossonero, Glenn Stromberg calcia il pallone in fallo laterale; in questi casi, una tacita regola del fair-play vuole che la sfera venga restituita alla squadra che ne era in possesso. Invece accade il contrario: Rijkaard raccoglie da un compagno, serve Massaro che lancia lo stesso Borgonovo, sul quale viene commesso un fallo da rigore. Baresi trasforma dagli 11 metri e fissa l’1-1 che vale la qualificazione dei rossoneri di Sacchi alle semifinali.
Ai Mondiali di Messico ’86, Maradona porto’ in vantaggio l’Argentina sull’Inghilterra, segnando nel quarto di finale con una mano e anticipando il portiere Shilton in uscita aerea. Il ‘Pibe’, anziche’ chiedere scusa, rilancio’, dichiarando che era stata la ‘mano de Dios’ a beffare il portiere. Facendo un salto di 18 anni si arriva al 26 settembre 2004, quando in Udinese-Sampdoria (Serie A), il centrocampista blucerchiato Mannini mette il pallone in rete, proprio mentre il portiere bianconero Morgan De Sanctis si trova a terra tramortito, dopo uno scontro con Sculli. Finisce in rissa, ma la Samp porta a casa tre punti (2-1).
Tre anni dopo, l’11 marzo 2007, la Fiorentina, con Mutu – che non si ferma e va in gol – trova il vantaggio a Palermo, mentre il centrocampista rosanero Guana si trova a terra per un problema alla coscia. Nella ripresa pareggia Cavani, con una prodezza balistica. Anche in questo caso finisce in rissa, con pesanti accuse da Guidolin a Prandelli.
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