Carcere: ddl sulle misure alternative in aula martedì

Il provvedimento sulle misure alternative e’ uno dei modi, secondo la Guardasigilli Paola Severino, di porre rimedio alle sconfortanti cifre del rapporto Antigone sul sovraffollamento delle carceri. “Mi sta molto a cuore e posso dare una notizia rassicurante sui tempi: il ddl sara’ il aula alla Camera martedì’ e iniziera’ la discussione”, ha detto il ministro […]

Il provvedimento sulle misure alternative e’ uno dei modi, secondo la Guardasigilli Paola Severino, di porre rimedio alle sconfortanti cifre del rapporto Antigone sul sovraffollamento delle carceri. “Mi sta molto a cuore e posso dare una notizia rassicurante sui tempi: il ddl sara’ il aula alla Camera martedì’ e iniziera’ la discussione”, ha detto il ministro a Prima di Tutto, su Rai radio 1. “Penso che il carcere debba essere l’extrema ratio, abbiamo inserito nel provvedimento l’istituto della messa alla prova, alternativo alla detenzione, un istituto gia’ provato per i minori che verrebbe ora esteso ai maggiorenni meritevoli”, ha spiegato il guardasigilli e ha continuato, spiegando il testo del ddl: “Gli interessati sono valutati da un giudice, per loro si stabilisce un piano di reinserimento sociale, il processo si ferma e il condannato o colui che avrebbe potuto esserlo, se e’ riuscito a superare questa messa alla prova, viene restituito alla societa’”, ancora la Severino: “La seconda parte del provvedimento prevede la reclusione e gli arresti domiciliari, un’altra misura molto nuovo: si sostituirebbe alla pena principale detentiva in carcere una pena direttamente applcabile dal giudice di reclusione e arresto domiciliare. Sia l’uno che l’altro istituto non portano al carcere ma vengono attentamente vagliati da un giudice il quale deve stabilire la pericolosita’ della persona ovvero se determina dei pericoli sociali. In questo caso si ricorrerà’ al carcere. Io credo che queste misure non mettano a rischio la certezza della pena perche’ la pena viene comunque interamente scontata e c’e’ un giudice che decide semplicemente le modalita’ con cui deve essere scontata tenendo pero’ presente se deve o meno essere scontata necessariamente in carcere”. Il ministro si attende consenso dei partiti sul provvedimento: “Finora c’e’ stato consenso della maggioranza in commissione giustizia alla Camera, confido che la stesssa condivisione possa esserci in aula, mi impegno fortemente a spiegare questo progetto che non crea pericoli per la societa’ ma determina solo la possibilita’ di scontare la pena in condizioni piu’ umane” ha concluso.

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