“Vent’anni”, testimonianze e riflessioni sulla morte di Falcone e Borsellino

Nella pubblicazione di “Vent’anni” (Coppola editore, pagg. 128, € 12,00, collana Linea emozioni) i curatori Daniela Gambino ed Ettore Zanca hanno raccolto racconti, interviste, testimonianze, impressioni, monologhi teatrali e testi di canzone, per non dimenticare le stragi in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonché Francesca Morvillo e gli agenti delle scorte. […]

Nella pubblicazione di “Vent’anni” (Coppola editore, pagg. 128, € 12,00, collana Linea emozioni) i curatori Daniela Gambino ed Ettore Zanca hanno raccolto racconti, interviste, testimonianze, impressioni, monologhi teatrali e testi di canzone, per non dimenticare le stragi in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonché Francesca Morvillo e gli agenti delle scorte. “La domanda è stata semplice e difficile – scrivono i curatori: dammi il ricordo di dov’eri e cosa facevi quando uccisero Giovanni, Paolo e le persone a loro vicine per troppo amore. È stato scomodare qualcosa che dentro di loro non ha ancora posto. Non ha pace. Sono venuti fuori ricordi con La sete di giustizia, la voglia di consegnare un mondo più onesto, l’eredità morale, o ancora scriverci sopra una canzone, riflettere che non c’è ancora un colpevole certo e che non ha pagato del tutto chi dovrebbe pagare”. Il volume concorre alla terza edizione del Premio Letterario “Torre dell’Orologio” di Siculiana: l’intervista di Fattitaliani a Daniela Gambino ed Ettore Zanca.

La scelta di testimonianze così variegate era già alla base del progetto?
Daniela: sì, volevo chiedere a persone anche, apparentemente, estranei ai fatti, alcuni fisicamente lontani da Palermo, con mestieri e formazioni differenti. È stato incredibile scoprire come avevamo condiviso la stessa angoscia, come si fa per le elaborazioni dei traumi, quelle vicende le abbiamo discusse tutti insieme.

Per il 20° anniversario delle stragi ci sono state tante iniziative e commemorazioni: personalmente che idea avete percepito a Palermo in merito a questo?
Ettore: personalmente credo che ci siano stati molti moti d’affetto sincero dei Palermitani e delle persone che ricordano Falcone e Borsellino, anche chi non era nato ed è cresciuto nel loro mito, tuttavia in negativo ho colto alcune cerimonie e frasi improntate più all’autocelebrazione dell’avere portato il proprio ego a ricordare, che non effettivamente al voler davvero essere presenti col cuore.

La copertina di Gaetano Porcasi in che modo si collega al vostro intento?
Ettore: è una copertina “cruenta” i volti di Falcone e Borsellino emergono dal sangue, ma come tutte e forme d’arte ognuno la vede a suo modo, io vedo in quel dipinto un sangue rosso come la passione della memoria viva, come una mattanza che ha cercato di occultare tutto, ma pian piano dal mare riemerge il loro volto e la loro memoria con le date accanto. Diciamo che quel quadro di Gaetano è quello che serve come nei film con la colonna sonora, è una colonna pittorica.

Qual è il sentimento più comune delle testimonianze raccolte?
Daniela: c’è una gamma di emozioni che vanno dalla speranza alla rabbia, ma tutti sono presenti, tutti sanno. Nessuno si sottrae al ricordo, siamo tutti consapevoli dell’importanza di non dimenticare.

Curioso il testo di Salvatore Coppola… ce lo spiegate?
Ettore: è un testo che ha di fatto suggellato una magia, senza renderci conto io Daniela e Salvatore abbiamo parlato di tre fasi della loro vita in chiave narrativa, infanzia, vita e morte. La poesia/racconto di Salvatore descrive due ragazzini, che giocano a pallone contro avversari durissimi, ma poi dalla metafora trafora violentemente la realtà. Quella di un partita molto tesa e ancora aperta, con posta in palio altissima. Ma non per questo si desiste

Daniela: significa che la partita ce la stiamo giocando, che le loro idee avanzano sulle nostre gambe, e che possiamo farcela.

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Daniela Gambino (Palermo 1969) scrittrice e giornalista, ha pubblicato saggi e romanzi, fra cui Le cattive abitudini (Drago edizioni, illustrato da Marco Cingolani). 101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita e 101 storie sulla Sicilia che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2009 e 2010). Ha scritto il filmdoc Storie di resistenza quotidiana, regia di Paolo Maselli, distribuito allegato al volume La spesa a pizzo zero di Francesca Forno (Altreconomia ed. 2011). Gli ultimi libri sono i saggi Media: La versione delle donne. Indagine sul giornalismo al femminile in Italia (Effequ ed., 2011) e 10 gay che salvano l’Italia oggi (Laurana ed., 2011).

Ettore Zanca, nato a Palermo nel 1971, vive a Colleferro (Roma); laureato in giurisprudenza, scrittore, blogger e giornalista online. Cura un editoriale dal titolo Fango e Stelle per la testata di informazione web Informare per Resistere ed è autore per il quotidiano online La Valle dei Templi. I suoi articoli sono tradotti e pubblicati in inglese dalla testata web Times of Sicily. Con Coppola Editore ha pubblicato il pizzino della legalità Zupì e gli infedeli, la favola di don Pino Puglisi. Vincitore del premio letterario Il convivio, Giardini Naxos 2010, con il racconto Il colore che non esiste e del concorso Fame di parole 2012 per racconti sui disturbi alimentari, della Società Italiana di Psicologia, con Meglio essere Peter Parker. Il suo blog di racconti è http://beneficiodinventario.blogspot.it/.

Gaetano Porcasi, nato a Partinico (PA) nel 1965, si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Palermo col massimo dei voti. La sua pittura apre uno scorcio nuovo nel mondo dell’arte, infatti le sue creazioni sono veri e propri quadri antimafia, che raccontano l’epopea degli eroi che hanno dato sangue e vita per la lotta alla mafia e per la legalità. www.gaetanoporcasi.it

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