Roma, razzismo e guerriglia a Campo de’ Fiori

Lazio-Tottenham, gara di Europa League è già stata disputata, con ben 24 ore di anticipo rispetto alla programmazione ufficiale. Non è stata giocata nel consueto teatro\cornice dello Stadio Olimpico, dove sabato scorso tifosi italiani e neozelandesi hanno assistito a braccetto alla sfida tra l’Italrugby e gli All Blacks, ma in un pub di Campo de’ […]

Lazio-Tottenham, gara di Europa League è già stata disputata, con ben 24 ore di anticipo rispetto alla programmazione ufficiale. Non è stata giocata nel consueto teatro\cornice dello Stadio Olimpico, dove sabato scorso tifosi italiani e neozelandesi hanno assistito a braccetto alla sfida tra l’Italrugby e gli All Blacks, ma in un pub di Campo de’ Fiori, il Drunken Ship. A giocarsela i tifosi, che non hanno voluto utilizzare il consueto pallone. Sembrerebbe che un centinaio di tifosi della Lazio abbia aggredito un gruppo di supporters del Tottenham (una decina) con caschi e coltelli, spranghe e tirapugni: sette i feriti, ricoverati in vari ospedali di Roma: uno di questi è particolarmente grave, è stato accoltellato ed è ricoverato al San Camillo.
Il Pub internazionale, frequentato principalmente da americani ed inglesi, è stato completamente sventrato, in pieno stile Green Streets Hooligans: si tratta di un raid pianificato, in un pub per turisti in una zona molto frequentata di Roma. L’intervento delle forze dell’ordine è stato tardivo e insufficiente: alcuni residenti gli hanno persino consigliato di allontanarsi, dato che avrebbero rischiato il linciaggio.
Pronta la smentita della società, per bocca del presidente Lotito: “da informazioni assunte dalla Società, non risulta con certezza che l’aggressione sia stata opera di tifosi della Lazio”. Cos’altro avrebbe potuto dire? Purtroppo per lui e per tutto lo sport della capitale gli aggressori indossavano sciarpe dei biancocelesti per coprire il volto.

Da dove viene il motivo di tutto questo astio? La tifoseria laziale è tradizionalmente di estrema destra, con i dovuti distinguo del caso, mentre la tifoseria degli Spurs è caratterizzata dalla presenza di tifosi della nutrita comunità Yiddish di Londra nord: uno dei gruppi organizzati di White Hart Lane si riunisce sotto il nome di Yid’ Army, e soprattutto sotto il segno della Stella di David.

Il fattore razziale non esaurisce le motivazioni di questo attacco, si tratta di una vera e propria evoluzione della guerriglia ultras, che segue gli schemi evolutivi degli hooligans inglesi: lo scontro abbandona lo stadio e si sposta in altri luoghi. Gli attacchi sono mirati, rapidi e violenti: veri e propri raid punitivi. La paura è che queste aggressioni possano poi moltiplicarsi lungo tutto lo stivale, offrendo occasione per regolare eventuali conti in sospeso.

È ingiusto etichettare l’assalto di ieri sera come una spedizione punitiva ad opera degli Ultras della Lazio, le indagini sono in corso e anche se si accertasse la responsabilità di una frangia della Nord, non si può fare di tutta l’erba un fascio.
Probabilmente a farne le spese saranno i tifosi che vorranno continuare ad affollare le curve degli stadi d’Italia.
Sicuramente un attacco del genere rappresenta lo sfogo dalla frustrazione quotidiana, l’ignoranza e la miseria di una cultura perduta che sfocia nel razzismo della peggior specie. La morte della civiltà.

Fabio Zenadocchio

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