Il Governatore della Puglia Nichi Vendola, in un’intervista per il quotidiano La Stampa, risponde sul caso Ilva e alle parole del gip Patrizia Todisco, secondo la quale Vendola sarebbe “il regista della trama protettiva che avvolge l’Ilva di Taranto”.
“Rivendico di essere il regista dei tavoli più importanti della Puglia. Come quello dell’ambientalizzazione dell’Ilva”, conferma il Governatore. “In questo ruolo ho lavorato con Arpa per vincere e al tempo stesso per convincere le resistenze dell’azienda. Ho appena spedito una lettera ai Ministri dell’ambiente Clini e della Salute Balduzzi, nella quale sollecito un impegno per evitare il conflitto con la magistratura e procedere subito con l’introduzione del criterio di valutazione del danno sanitario”.
“Nelle telefonate che mi si attribuiscono – continua Vendola – non ci sono affatto giudizi impietosi nei confronti di Giorgio Assennato. io ho scelto Assennato e l’ho riconfermato alla direzione dell’Arpa per la sua indipendenza e autorevolezza scientifica. Non ho mai esercitato pressioni su di lui. Ho intentato un braccio di ferro con il Governo Berlusconi e il suo ministro dell’ambiente Prestigiacomo sulle leggi sulle diossine e sul benzopirene”.
E sui suoi rapporti con l’Ilva, il governatore della regione Puglia conclude: “Ho il dovere di interloquire con le espressione manageriali del sistema produttivo locale. Sarei dovuto rimanere indifferente alla catena di incidenti mortali che avvenivano nell’acciaieria? Dovevo tacere quando l’Ilva licenziò 8 sindacalisti?Non dovevo chiamare il patro della fabbrica, Emilio Riva, quando diversi dei 150 lavoratori precari minacciavano di suicidarsi?”.( saf-AgenParl)
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