La solidarietà unisce ed affratella tutti i popoli del mondo, senza distinzione di colore della pelle, di ideologie politiche, di sesso o di religione, è quel grande sentimento che ha amalgamato da sempre gente in difficoltà. In suo nome tutti si sono spesi per portare aiuto e soccorso ad iniziare dalle gloriose e valorose Crocerossine, nei tempi bui della guerra, fino ai giorni nostri in cui un esercito di volontari si occupano di coloro che non hanno nulla ed ai quali si nega anche la tranquillità del nulla. Penso ai tanti clockard, esposti alla pioggia, al freddo e al gelo, nella tante strade delle grandi metropoli e, quando va bene, in qualche portone o nelle stazioni delle metropolitane. Penso ai tanti bambini rom lasciati a marcire nei campi sosta in disumane condizioni igienico – sanitarie ed a quelli colpiti da malattie che ancora non si riescono a debellare. Penso a coloro che intraprendono viaggi della speranza e finiscono, come più volte verificatosi, la loro misera esistenza in mare. Una domanda sorge spontanea: è più tollerabile questa strage di innocenti agli inizi del terzo millennio? Può permettere, la nostra “ Società Civile “, degna di essere definita tale, una simile situazione? E’ di grande conforto sapere che ci sono un’infinità di persone che con vero spirito di volontariato, spesso con eroismo, dedicano la loro vita all’aiuto del prossimo che versa in condizioni di difficoltà. Sebbene, con grande sconforto, ci dobbiamo soffermare sull’indifferenza del mondo che li circonda, parliamo di un’indifferenza che spesso si tramuta in contrasti, talvolta abbastanza cruenti, in funzioni delle attività di cui si occupano. La presenza di queste persone, angeli invisibili, è la limpida dimostrazione della grandezza dell’uomo, grandezza mortificata da quanti la tradiscono dando spazio al loro egoismo. E’ la deleteria cultura dell’avere per apparire grandi e potenti agli occhi del mondo, stupido considerarli degni di ammirazione e di prenderli come punto di riferimento, di ammirazione e d’imitazione. Totalmente diversa la cultura dell’essere, essere se stessi nel servire il prossimo come hanno insegnato Cristo e Marx a cui s’ispirano tutti i volontari. Sono quelle persone che, lungi da ostriche e champagne, da notti mondane e divertimenti sfrenati, trovano la propria realizzazione negli occhi, sorridenti, di un bambino o nel volto sofferente di un malato cui stringono le loro mani pieni d’amore. In questo contesto possiamo inserire, senza ombra di dubbio, Igino Brian un uomo che ha dedicato la sua vita alla causa della solidarietà essendo un volontario fondatore di IDA Onlus che si occupa di assistenza alle famiglie – cambogiane, nell’immediata periferia di Pfnom Penh – in condizioni di estrema difficoltà con progetti di aiuto immediato sostenendo la condizione minorile attraverso l’istruzione, la valorizzazione del ruolo femminile e lo sviluppo comunitario. Per fare qualcosa di tangibile che andasse ben oltre i limiti dell’assistenza, per creare possibilità di sviluppo e dare un futuro ai tanti “ disperati” di quel paese Igino e sua moglie si sono messi in gioco in prima persona aprendo una scuola orafa che crea tanti giovani artigiani in una fascia d’età compresa tra i 14 ed i 29 anni. L’associazione, inoltre, collabora con ospedali locali con concreti gesti di solidarietà. In questi giorni, antecedenti il Natale, si sta occupando di un bambino di 3 anni, Davit, cambogiano nato con una malformazione uretrale che gli impedisce di fare la pipì come tutti i bambini e gli genera continue infezioni e gravi problemi ai reni. Il bambino arriverà in un viaggio della speranza, con sua madre, a Venezia il 5 dicembre; sarà ricoverato all’ospedale di Vicenza ed operato dal dott. Sergio D’Agostino. Chiunque voglia contribuire economicamente a sostenere le spese per il viaggio della mamma e del piccolo con un gesto di reale solidarietà, che può restituire una vita normale ad un bimbo condannato a finire la propria esistenza in tenera età, si può rivolgere a:
BANCA POPOLARE ETICA
IDA ONLUS- PROGETTO FUTURO PER OPERAZIONE DAVIT
IBAN: IT 19 O 05018 11800 000000140745
oppure:
BANCO POSTA
IDA ONLUS – DONAZIONE PER OPERAZIONE DAVIT
IBAN: IT72S0760111800000093673697
Ricordati di scrivere la motivazione e il tuo indirizzo.
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Nando Giammarini
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