Tirocinio e disabilità: da agosto all’Inps è tutto fermo. E’ infatti da questa estate che l’Istituto nazionale di previdenza sociale non procede alla stipula di nuove convenzioni per l’attivazione dei tirocini di formazione e orientamento né tantomeno all’attivazione di rapporti di tirocinio in relazione a convenzioni già sottoscritte. La causa, scrivono in una nota dall’Istituto, è da ricercarsi nel combinato disposto di alcune norme contenute nella cosiddetta legge Fornero di riforma del mercato del lavoro (legge 92 del 28 giungo 2012), in particolare dai commi 34 – 36 dell’articolo 1, che non chiarirebbero per quali tipologie di tirocini vada applicata “la congrua indennità in relazione all’attività svolta”. Situazione, questa, aggravata dalla mancata regolamentazione “entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge” di linee guida condivise tra Stato e Regioni. Il risultato è che molte aziende, pubbliche e private, venute a conoscenza della norma, stanno chiedendo ai centri di formazione professionale il ritiro degli allievi con disabilità.
“Nelle more – scrive infatti l’Inps nella nota indirizzata al Ministero – emerge l’esigenza di individuare la regolamentazione da applicare nelle ipotesi di tirocinanti appartenenti alla categorie di persone svantaggiate (disabili), in considerazione della finalità di inserimento sociale che in queste particolari situazioni dovrebbe rappresentare l’obiettivo prioritario”. Disponibilità dunque da parte dell’Inps, ma richiesta immediata al Ministero di fornire linee guida o almeno un chiaro indirizzo in materia. Senza regole condivise, senza certezza su quando e come vada riconosciuta l’indennità, senza garanzie per i tirocinanti e le aziende pubbliche e private in convenzione, si prospetta, infatti, il blocco dei tirocini formativi, di socializzazione e mantenimento.
“Il ministero del Lavoro deve chiarire con la massima urgenza il senso di una norma che sta creando crescenti difficoltà in un settore delicato qual è quello della formazione professionale dei disabili, e che rischia di determinare il blocco delle attività formative, di mantenimento e di socializzazione – dichiara Augusto Battaglia del Forum Welfare del PD – . In attesa che le linee guida chiariscano la natura e la disciplina delle diverse attività di tirocinio, occorre una gestione transitoria che consenta la continuità delle attività avviate e ponga fine ad una fase di stallo che rischia di penalizzare un numero crescente di giovani con disabilità”.
è una vera vergogna cosa si puo’ fare per impedirlo aiutateci