Oltre 300 segnalazioni, a metà tra informazione scorretta o incitamento all’odio e alla discriminazione. È questo il bilancio dell’Osservatorio, dal 15 settembre ad oggi, istituito dall’associazione 21 luglio per segnalare articoli e dichiarazioni che incitano all’odio e alla discriminazione verso le comunità rom e sinte. Un bilancio tracciato in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani dal titolo “La mia voce conta”, per ricordare il diritto di ogni individuo ad avere una voce e che questa voce venga ascoltata e presa in considerazione. “In Italia – spiega l’associazione -, in prossimità delle annunciate elezioni locali e nazionali, sembra invece verificarsi il fenomeno inverso. Non solo molti cittadini vedono negato il proprio diritto ad essere ascoltati, ma la voce di rappresentanti istituzionali e di alcuni media finisce spesso per disseminare un clima culturale e sociale di ostilità nei confronti di particolari categorie come i rom e i sinti”.
Il monitoraggio, realizzato ogni giorno su circa 120 fonti per un totale di più di 60mila pagine visionate mensilmente, ha portato ad intraprendere trenta azioni correttive dall’area legale dell’Associazione 21 luglio. “Tra esse spiccano numerose segnalazioni all’Unar e alla polizia postale, una dozzina di lettere di diffida a rispettivi esponenti politici ed amministratori pubblici, tre esposti all’Ordine dei giornalisti ed un esposto alla Procura della Repubblica per i messaggi contenuti nel sito del comitato romano Baracca Italia”. Con l’avvicinarsi delle elezioni, spiega l’associazione, tornano slogan razzisti nelle città. “L’approssimarsi del periodo elettorale coincide ancora una volta con la diffusione, da parte di alcuni rappresentanti istituzionali e dirigenti di partiti politici, di slogan a sfondo razzista e impregnati di odio razziale – spiega l’associazione -. L’Osservatorio rileva con preoccupazione come nei casi segnalati i rom e i sinti siano dipinti come l’emblema della negatività e del pericolo. Rileva inoltre la facilità e l’irresponsabilità con cui viene diffusa l’idea che la presenza di comunità rom costituisca una minaccia per la collettività, diffondendo nella popolazione maggioritaria sentimenti xenofobi e anti-zigani”.
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