Monti blocchi le tariffe pubbliche

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale a ottobre ha registrato un calo del 6,2% su base annua e dell’1,1% su base mensile. Si tratta del quattordicesimo calo tendenziale. Per il Codacons “le uniche due possibilita’ per uscire da questa recessione, considerato che il fiscal compact non consente politiche keynesiane di investimenti […]

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale a ottobre ha registrato un calo del 6,2% su base annua e dell’1,1% su base mensile. Si tratta del quattordicesimo calo tendenziale. Per il Codacons “le uniche due possibilita’ per uscire da questa recessione, considerato che il fiscal compact non consente politiche keynesiane di investimenti pubblici, sono la ripresa del mercato estero e delle esportazioni o la salvaguardia del reddito reale delle famiglie italiane”.

Secondo l’associazione di tutela dei consumatori, “nel primo caso si tratta di aspettare sulla riva del fiume che la buriana passi, nel secondo si tratta di fare politiche di aiuto alle famiglie. Per questo il premier Monti, prima di andarsene, dovrebbe varare l’unico provvedimento che potrebbe passare al vaglio del Parlamento anche nell’imminenza di una campagna elettorale: bloccare tutte le tariffe pubbliche per almeno 6 mesi, fino all’insediamento del nuovo Governo”.

Nel caso contrario, infatti, “fin da gennaio le famiglie italiane si troveranno a pagare l’aumento del canone Rai, dei pedaggi autostradali, delle multe per violazioni al Codice della strada. Per non parlare degli aumenti messi in cantiere dagli enti locali, dall’acqua ai rifiuti. Fino a che le spese obbligate aumentano e gli stipendi e le pensioni restano al palo- conclude il Codacons- i consumi, e conseguentemente la produzione industriale, non potranno che crollare e la ripresa diventare un miraggio”.

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