Salvato da un pescatore dopo il naufragio: in un film la storia di Mohamed

“Quando mi sono svegliato ero solo su quel legno. Forse hanno trovato una barca e mi hanno lasciato qui? Va bene, anche loro sono morti. Ora vado anche io dentro l’acqua, mi butto anche io. Pensavo così. Poi ho visto un delfino che giocava. Una volta qualcuno mi ha detto che i delfini dentro al […]

“Quando mi sono svegliato ero solo su quel legno. Forse hanno trovato una barca e mi hanno lasciato qui? Va bene, anche loro sono morti. Ora vado anche io dentro l’acqua, mi butto anche io. Pensavo così. Poi ho visto un delfino che giocava. Una volta qualcuno mi ha detto che i delfini dentro al mare possono salvarti. Poco dopo ho visto quella barca che veniva verso di me”. Mohammed ricorda così il momento in cui, dopo 5 giorni e 5 notti in mare aperto, aggrappato a un pezzo di legno, incontrò Vito, un pescatore di Mazara del Vallo e una salvezza ormai insperata. In quel naufragio, avvenuto nel 2007, morirono tutti gli altri migranti, 46 persone. Dalla questa storia incredibile è nato “Mohamed e il pescatore” di Marco Leopardi, Ludovica Jona e Marta Zaccaron (52′, 2012), prodotto da Quasar Multimedia con la regia di Marco Leopardi. Il film-documentario verrà presentato in anteprima, in occasione della Giornata internazionale dei migranti che ricorre il 18 dicembre 2012.

Nel film, Mohamed è un giovane ragazzo africano che vive alla periferia di Parigi, si mantiene facendo saltuari lavori di pulizie, e vive in un appartamento inisieme ad altre 5 persone. E’ uno dei tanti immigrati arrivati in Europa irregolarmente, attraverso la “porta Sud”, quella del Mediterraneo. Un viaggio spaventoso su un gommone di trafficanti di uomini in cui ha visto impazzire, rassegnarsi, lasciarsi andare e morire, uno ad uno tutti i suoi compagni. Tutte le imbarcazioni incontrate mentre il gommone cominciava a imbarcare acqua e poi a sfaldarsi, si erano allontanate alle loro richieste di aiuto. Tranne una, quella di Vito Cittadino, un brioso e coraggioso capitano mazarese, che ha salvato Mohamed, quando ormai era in fin di vita.

Vito ricorda che questo salvataggio è stato davvero un caso. “Un uomo in mare è come un ago in un pagliaio!”, dice. Da quel salvataggio è nato un legame profondissimo. Quel giovane è come un figlio, perchè è come se Vito gli avesse dato la vita: “E’ una fortuna trovare una persona così: prima di tutto per lui che si è salvato, ma anche per me, che mi sento come un graziato da Dio, perchè è stato come se attraverso di lui ho fatto un miracolo!” Il capitano, venuto a conoscenza della difficile situazione attuale del ragazzo, tramite dei conoscenti comuni, lo ha invitato a raggiungerlo a Mazara del Vallo, e gli ha promesso di insegnargli il mestiere di pescatore e tenerlo a lavorare con sè.

ll progetto “Mohamed e il pescatore” è stato selezionato dal programma Eurodoc nell’anno 2011 e dal Lisbon Docs 2011. E’ stato co-finanziato dal Fondo Media e Sviluppo della Commissione Europea e dal Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia. Il documentario verrà proiettato a Roma, l’11 dicembre presso la Libreria Griot (Via di Santa Cecilia 1/A – Trastevere) e il 19 dicembre presso Palazzo Valentini (Via IV Novembre, 119/a, Sala Peppino Impastato). Una proiezione è prevista anche a Trevignano Romano (Cinema Palma – Viale G. Garibaldi, 101) il 13 dicembre.

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