Inflazione: stangata da 874 euro per una famiglia di 3 persone

Secondo i dati definitivi resi noti oggi dall’Istat, a novembre il tasso d’inflazione annuo registra un lieve rallentamento, fermandosi al 2,5% dal 2,6% di ottobre, tornando al livello di marzo 2011. Per il Codacons si tratta, finalmente, di una diminuzione, anche se molto lieve e dovuta esclusivamente al calo dei prezzi dei carburanti (su base […]

Secondo i dati definitivi resi noti oggi dall’Istat, a novembre il tasso d’inflazione annuo registra un lieve rallentamento, fermandosi al 2,5% dal 2,6% di ottobre, tornando al livello di marzo 2011. Per il Codacons si tratta, finalmente, di una diminuzione, anche se molto lieve e dovuta esclusivamente al calo dei prezzi dei carburanti (su base mensile -4,1% benzina, – 1,8% diesel). In ogni caso un’inflazione al 2,5% non è certo una notizia da festeggiare, dato che significa che una famiglia di 3 persone paga su base annua una tassa invisibile pari a 874 euro in termini di aumento del costo della vita. Inoltre non si tratta di una inversione di tendenza dovuta ad un generale abbassamento dei prezzi. Se, quindi, il costo del petrolio tornasse a salire, l’inflazione si impennerebbe nuovamente. Ecco perché il Governo dovrebbe spezzare la cinghia di trasmissione petrolio-inflazione, mantenendo finalmente la promessa di sterilizzare i futuri rialzi dei carburanti, in modo che al superamento della soglia di 1,90 per la benzina e di 1,80 per il gasolio si congeli almeno l’ulteriore guadagno dello Stato dovuto alla doppia tassazione Iva + accise. Tutto questo anche in considerazione del futuro aumento dell’Iva dal 21 al 22 %, che farà ribalzare l’inflazione oltre il 3%, dando una stangata mortale alle famiglie italiane.

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