Qualche giorno fa è apparso un articolo che poneva al centro dell’attenzione l’A.S.M. S.p.A., la mia persona e i miei familiari.
Lungi dal voler replicare alle offese mosse alla mia persona ed ai miei familiari, cosa di cui si stanno occupando i relativi avvocati incaricati, mi corre però l’obbligo di confutare le falsità contenute nell’articolo relativamente all’A.S.M. S.p.A. di cui rivesto la carica di Presidente del Consiglio d’Amministrazione.
Fondamentalmente, perché il falso e la menzogna attecchiscono con più rapidità e profondità della verità.
L’A.S.M. S.p.A. ha chiuso il bilancio 2011 con un attivo ed è previsto il pareggio anche per il bilancio al 31dicembre 2012, come è stato per il 2010, segno questo di corretta gestione aziendale trattandosi di soldi rivenienti da tasse pagate dai cittadini. I bilanci sono pubblici e depositati, quindi consultabili da tutti. Per inciso, l’esposizione nei confronti delle banche e dei fornitori è stata abbattuta e portata a valori congrui di gestione.
Il numero dei dipendenti in forza all’azienda è diminuito senza far ricorso ad alcun licenziamento, invertendo il trend delle passate amministrazioni e rendendo più efficiente la forza lavoro e l’azienda stessa. Il personale, a tempo determinato, impiegato nel ciclo lavorativo delle macerie è stato reclutato tramite agenzia interinale, selezionata con gara a invito a cui hanno risposto solo tre società. Come evidenziato nel sito dell’azienda, essendo trascorsi due anni, è stato pubblicato un nuovo bando di gara per la scelta dell’agenzia interinale che dovrà somministrare la forza lavoro necessaria per il proseguimento del ciclo lavorativo delle macerie.
L’A.S.M. S.p.A. ha erogato il premio di produttività contrattuale e tutte le indennità oggetto di accordo sindacale. Nell’ultimo incontro con le rappresentanze sindacali aziendali, è stato chiesto all’azienda di presentare un piano di produttività per l’anno 2013.
Il rapporto contrattuale con il Direttore Generale, vincitore di concorso, è di natura privatistica e in linea con il mercato. I dati riportati relativi all’emolumento del suddetto non rispondono assolutamente al vero e sono, artatamente, gonfiati.
Quanto sbandierato (in maniera offensiva e coinvolgendo persone – il Sindaco – che non hanno alcuna responsabilità) relativamente al “mancato pagamento di tredicesime e stipendi” è stato già chiarito con i dipendenti. Per chiarezza, repetita iuvant, la colpa è da addebitarsi esclusivamente alla banca la quale, per motivi solo ad essa imputabili, ha lavorato in ritardo gli accrediti degli emolumenti; a riprova, la stessa ha inviato una lettera, affissa alle bacheche aziendali, assumendosene la responsabilità.
In ultimo le “prebende”: l’A.S.M. S.p.A., con delibera di Consiglio d’Amministrazione del 19 gennaio 2012, ha approvato il progetto di comunicazione locale per l’anno 2012, scegliendo di avvalersi di testimonial (l’anno scorso L’Aquila Rugby 1936, quest’anno L’Aquila Calcio) e di testate giornalistiche (tutte) per la diffusione delle proprie campagne d’informazione (raccolta differenziata, giornate per la raccolta di ingombranti e RAEE, etc.). Tra tutte le suddette prebende, mi corre l’obbligo citare quella relativa alla Kiasma Abruzzo, titolare della testata giornalistica on line e cartacea “L’Editoriale”, datata 5 dicembre 2012 per un importo di € 2.000,00 oltre I.V.A. di legge per la realizzazione di una rubrica settimanale sull’ambiente per una durata di 6 mesi.
Se risanare un’azienda (“conti perennemente in rosso” dove sono?), dare occupazione diretta e indiretta (circa 160 persone che hanno mantenuto la propria dignità e potuto portare a casa uno stipendio, tentare di entrare nell’affaire privato delle macerie per mantenere e rilanciare in maniera trasparente l’occupazione, mentre in città la disoccupazione aumenta a dismisura), fare comunicazione aziendale (“finanziare le più disparate iniziative, dalla cul-tura allo sport”), rendere pubblici i dati aziendali, i progetti ed i risultati, trasportare la stessa voglia di trasparenza e legittimità (rivendicata nel movimento post-sima) anche in azienda, ebbene, se tutto ciò è una colpa, me l’assumo e la rivendico.
Luigi Fabiani
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