A tutti coloro che credono con noi che la Salute Mentale sia un bene comune e che si declini costantemente nel contrasto a qualsiasi forma di istituzionalizzazione e ghettizzazione delle persone sofferenti per male mentale , così come sia vera e attuale la considerazione di Franco Basaglia e M.G. Giannichedda sulla Legge 180 che ” l’applicazione di questa normativa sarà tanto possibile quanto più si aggregherà dal basso, nelle amministrazioni locali, nelle singole istituzioni, nelle aggregazioni periferiche di tecnici e utenti, nei movimenti politici e sindacali, la volontà di superare sia storiche carenze e arretratezze che la storica assenza o distanza della popolazione dalla gestione delle istituzioni” .
Domani l’annunciato trasferimento del Centro Diurno Psichiatrico da Collemaggio nella periferia isolata di Bagno è da ritenere una vittoria per chi (leggi Vittorio Sconci) rinnega il valore scientifico,etico e civile della legge 180 e della conquista di civiltà che la nostra città ha dimostrato fino ad oggi . Le altre soluzioni si sarebbero trovate se solo il Direttore di Dipartimento di Salute Mentale avesse ascoltato e sensibilizzato chi di dovere sui veri bisogni di socialità, di azioni di protagonismo civile e di autodeterminazione delle persone in cura e avesse messo in dubbio che l’applicazione della legge Basaglia non consiste solo nella chiusura del Manicomio dell’Aquila, ma che è invece un complesso processo di trasformazione continua . Applicare la riforma è credere in luoghi di cura della malattia mentale aperti e attraversabili dalla cittadinanza dove discutere di salute con i cittadini, dove costruire laboratori di cittadinanza , dove poter discutere anche del potere dell’uomo sull’uomo (anche dello psichiatra sul paziente) e dove sviluppare nuove pratiche condivise nei progetti personalizzati di cura e riabilitazione .
Nel Centro Diurno è nato e si è sviluppato il Forum Salute Mentale , gli utenti hanno partecipato da protagonisti alle prime edizioni di Cinema e Psichiatria ideate dallo Psichiatra Sabatino Papola che li invitava a commentare i film proiettati all’Accademia dell’Immagine così come gli utenti hanno partecipato al progetto Europeo Gruntvig volando in Lituania, Ungheria, Repubblica di Malta a parlare di una Psichiatria possibile senza Manicomi( una delle prime azioni di Sconci neo Direttore fu quella di togliere al Centro Diurno la programmazione di progetti europei , che mai più dal 2005 furono realizzati) e aiutare a costruire una rete internazionale sulla Salute Mentale di Comunità,così come dopo il terremoto hanno realizzato progetti di ricostruzione sociale come i Laboratori di cittadinanza “Raccontiamoci”dove tanti scrittori aquilani e non hanno presentato i loro libri e come dimenticare il” Cinebus” con i film proiettati nell’autobus itinerante per i progetti C.A.S.E., e i laboratori in collaborazione con la “Fondazione F.e F.Basaglia”.
E la collaborazione con la 180amici in alcuni di questi progetti e soprattutto nella radio-web “radiostella180”, la bellissima esperienza di contaminazione sociale positiva con la realtà di “Casematte” e “ 3e32”.
Vittorio Sconci parla troppo di democrazia e partecipazione e non si avvede della dissociazione fra i suoi declami e le sue azioni. E’ grave che non si sia subito attivato collaborando con chi nei fatti dirige il Centro , con l’Associazione 180amici di cittadini utenti, operatori e familiari , con i tanti operatori che hanno creduto e credono nella salute mentale e che non si limitano ad interventi specialistici , pur necessari .
Come non sospettare un disegno di chiusura di tanta straordinaria esperienza.
Se così fosse credo che non vincerà!
La buona pratica potrà continuare se in tanti lo vorremo , se riusciremo a non far ghettizzare e isolare , se staremo vicini in questi momenti a iniziare da domani , se avverrà nella vigilia di Natale , magari alle 9 di mattina la vergogna del trasferimento in quel “luogo-non luogo”, invece che in luogo vicino al centro della città .
Buon Natale a tutti gli amici della 180 e anche a chi non lo è o lo è stato solo prima.
Alessandro Sirolli
Lascia un commento