Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da un sostenitore della squadra di Rugby del CZFEMI Rovigo, scritta in occasione della trasferta di sabato scorso a L’Aquila. Questo è l’esempio più bello della fratellanza e dell’amicizia che dovrebbe creare lo sport, nel Rugby non c’è bisogno di barriere, fossati, polizia in tenuta antisommossa, tornelli e diavolerie varie. Il Rugby è amicizia e divertimento.
“Caro, segretario, ti avevo promesso un resoconto della bellissima giornata passata ieri con te , gli amici tifosi neroverdi e rossoblù, smaltita l’adrenalina di felicità che non mi ha fatto chiudere occhio sino a tarda notte. Io, da oltre trent’anni opero nel mondo del calcio, da arbitro prima e da osservatore poi, ieri sera, mi sono disinteressato di questa disciplina, sceso dal pullman, giunto a casa, ho cercato immagini della palla ovale in TV. Avevo detto agli amici rodigini, che avrei potuto anche piangere , invitandomi a “questa irrinunciabile trasferta”, ma il calore di voi tutti, che non avevo mai visto prima e che mi avete trattato, da ospite d’onore , mi ha fatto sentire come a casa. Sulla porta del ristorante, il tuo presidente che ha stretto la mano ad ognuno di noi, il pranzo in un clima di serenità .Non sono abituato a tanto, e oggi, a chi ho raccontato ciò , spesso non mi ha creduto. Alcuni hanno commentato “vi è un’altra mentalità”, ma perché’ non si fa’ pure nel calcio. Oggi ho visto la finale di Coppa Italia Marche, con la mia sciarpetta al collo ROVIGO POSSE, si e’ permesso uno steward di chiedermi oltre la tessera federale anche un documento di identità, però, poi, i suoi tifosi hanno distrutto con bombe carta e fumogeni la pista di atletica e la rete di recinzione, ma io ero già partito, insofferente. Vedi, il clima che ho riscontrato a L’Aquila, mi ha veramente contagiato, pur avendo assistito da matricola ad una gara non bella. Ma come posso scordarmi il vostro affetto , la vostra ospitalità, anche il tempo ci ha dato una grande mano, ma, come ho detto sul pullman “il sole è dei belli” e, noi siamo belli dentro ed anche fuori(concedimelo) in uno sport duro, ma che in fatto di fair play e’ d’esempio per tutti. Io, cerco in tutti i modi possibile di portare questa vs. cultura anche nel mio ambito, ma, senza alcun esito. Peccato. Il famoso terzo tempo, in cui le vostre signore, ci hanno seppellito di coppa, salciccia di fegato, prosciutto e bruschette, nella massima convivialità’. Non ho inteso mai parlare di partita, ma ho visto, solo gente felice di esserci, di fraternizzare. I canti del vostro tifoso, mischiati ai cori di Stefano delle POSSE “brindiam, brindiam, facciam cin…”. Averci aperto la sede sociale, facendoci toccare con mano la vostra gloriosa storia. Attenti, segretario, che la prossima volta, vengo con un sacco e ti rubo il quadro, con accanto la vignetta umoristica, la foto sulla neve di quattro atleti in bianconero che sembrano volare e, la maglia di Alfonsini o Alfonsetti babbo con il N.1 Campione d’Italia, se non riesci a fartela dare, gliela sfilerò di forza. Nel viaggio di ritorno, la vostra terra ci ha fatto un altro piccolo regalo: guardando fuori dai finestrini del bus, la neve ed i paesini arroccati pieni di luci in lontananza ci hanno fatto sentire il Santo Natale, pareva di essere immersi in un presepio, ma naturale. Non ho aggettivi per definire il ns. Presidente e Mariani (sbaglio il signore con i capelli bianchi Campione d’Italia ?) che si sono fermati con noi. Non penso che dimenticherò a breve questa giornata, con il bel tempo, potrò anche tornare a trovarvi con mia moglie e, forse , per il ritorno vi aspetto ad ANCONA NORD per salire a Rovigo. Perché’ la festa continua, ma come ha detto il presidente del mio club, Federico, alla consegna della tessera onoraria, è difficile poter ricambiare , dopo questa giornata “. Tanti auguri ROSSOBLU’ AGLI AMICI NEROVERDI. Con il cuore avete vinto voi.”
Franco Mengucci
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