Porta il nome della prima donna e sarà la prima perturbazione del 2013, Eva, serena e freddissima, proveniente dal Nord-Atlantico, pronta a ricordarci che siamo in inverno, con piogge e nevicate in Piemonte, fiocchi bianchi fino in pianura e a bassissime quote su Alpi, Prealpi, astigiano e alessandrino; invasione della Lombardia sull’Oltrepo Pavese, fino a lodigiano, piacentino e sino a toccare la Valle dell’Adige, quindi Trento e Bolzano.
L’inizio già in questa notte di S. Silvestro, sulla martoriata Liguria, con neve sui rilievi già a 400 metri e a quote ancora più basse tra Genova e Savona per il consueto e locale fenomeno della tramontana “scura”, generata da contrasti termici molto ampi capaci di dar luogo a temporali di forte intensità, con, se persistessero sacche ghiacciate a bassa quota, gelicidio, con piogge ghiacciate dagli effetti micidiali.
Mercoledì Eva visiterà la parte rimanente dello Stivale, dalla Sardegna alla Campania fino alla Sicilia, con condizioni più clementi sulle regioni adriatiche, sulla Calabria e sull’Umbria.
L’inizio di questo inverno è stato mite e molti sono i metereologi che affermano che, a parte qualche giornata, non avremo un inverno particolarmente rigido, anzi gennaio e febbraio avranno temperature superiori alla media.
Ora però, non so se fidarmi di questi “previsori” che, l’hanno scorso, di fronte ad un inverno davvero molto duro, dissero che ciò era dovuto allo scioglimento dei ghiacci polari durante l’estate precedente, che fu molto intenso (leggi http://blog.focus.it/effetto-terra/2012/02/05/la-colpa-del-freddo-e-la-mancanza-di-ghiacci-polari/ ); ma siccome durante l’estate passata tale scioglimento ha superato ogni record, dovrebbero forse prevedere un inverno ancora più freddo.
AccuWeather (http://www.meteoweb.eu/2012/11/le-previsioni-meteo-per-linverno-di-accuweather-grandi-piogge-sullitalia-il-super-freddo-andra-a-ovest/161314/), invece, prevede grande freddo proveniente da est, che, tendenzialmente, dovrebbe dirigersi sull’Europa sud/occidentale, tra Francia e Spagna, colpendo anche il nord Italia, mentre sul centro/sud potrebbero esserci continue perturbazioni che determinerebbero grandi piogge con abbondanti nevicate sui rilievi e richiami caldi provenienti dalla vicina nord Africa.
Di certo, comunque, una linea di tendenza per la stagione invernale non può essere elaborata solamente attraverso l’osservazione di emissioni modellistiche.
Infatti la stagione invernale inizia a preparasi inserendo un tassello alla volta già dal primo Autunno quando il vortice polare inizia ad acquisire forza e a raffreddare le regioni dell’emisfero Nord, unita all’osservazione della stagione Autunnale vanno correlati e osservati alcuni parametri importanti come la QBO, il ciclo AMO, e il fenomeno del Nino.
Il Nino in questo autunno è stato debole, mentre l’Europa dell’Est è risultata più fresca e secca a causa regime mediamente anticiclonico, il quale ha favorito un “blocco” del flusso zonale causando un progressivo raffreddamento della Russia e della Siberia, con la formazione di un Anticiclone termico denominato Orso Russo, il che dovrebbe ridurre il freddo e le precipitazioni grazie alla formazione di un maggior regime anticiclonico.
Così come atteso dagli esperti, poi, da dicembre l’Anticiclone delle Azzorre si trova spesso in Atlantico fino ad abbracciare l’Inghilterra, favorendo così la discesa di masse d’aria di origine artica sul Centro Europa e l’Italia del Nord, ma proteggendo le regioni Adriatiche e i Balcani.
Tuttavia gli esperti più accorti (o forse più furbi), non escludono episodi di grande freddo di origine Continentale, anche perché non è prevedibile, con nessun modello, le dominazione anticloniche con tempo relativamente stabile.
Io che non sono un esperto di meteorologia ma che conosco il Calendario Cinese, credo che, secondo la complessa ramificazione delle influenze celesti e terrestri, avremo un inverno ritardato, con freddo e gelo in febbraio, primavera molto lunga e mite ed estate alquanto raccorciata.
Si dirà che quella cinese, come anche la previsione del “Barbanera”, non ha fondamenti scientifici, ma filosofici e teorici che presuppongono che muoversi nel futuro con i nostri occhi di oggi è possibile perché quegli occhi rievocano il passato ed è possibile plasmare il futuro in rapporto alle proprie aspettative ed alle proprie esperienze.
Tutto questo può essere anche giudicato folle se non fosse che, mentre la scienza ha seguito una strada fondata sulla matematica, che ha trovato la sua teorizzazione un secolo fa nella relatività di Albert Einstein e un arricchimento ulteriore nella meccanica quantistica; la filosofia, da Nietzsche in poi, ha elaborato il percorso conoscitivo sulla base di interpretazioni e che poi, con la dimensione spazio-tempo di Einstein, tali considerazioni si sono cementate alle scientifiche, poiché il futuro si ripiega nel passato e a giudicare di ciò che avverrà, sarà solo ciò che è già avvenuto.
Carlo Di Stanislao
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