Nelle motivazioni di condanna all’ergastolo, il gup di Teramo, Marina Tommolini, ritiene Salvatore Parolisi l’unico responsabile del delitto della moglie Melania Rea. Per il giudice e’ il caporalmaggiore l’assassino, e’ sempre lui che ha tentato di depistare le indagini, che ha infierito sul corpo della moglie morta dissanguata dieci minuti dopo che le e’ stata vibrata la coltellata mortale fra le 35 analizzate. Sarebbe sempre il sottufficiale ad aver conficcato una siringa sul corpo della donna, ad aver inciso una “Croce di Sant’Andrea” sull’addome ed una svastica nell’interno coscia per dirottare le indagini verso un maniaco sessuale e tossicodipendente. Nella motivazioni, il gup esclude che Melania avesse un amante. La vittima conosceva il suo assassino il quale conosceva bene il bosco di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Sul corpo di Melania non ci sono ferite che facciano pensare al tentativo di difesa da un aggressore sconosciuto. Nella sentenza, il giudice ha disposto anche il dissequestro del pc di quella che era l’amante di Parolisi e la restituzione di abiti ed accessori appartenenti a Melania alla famiglia, fatta eccezione degli abiti indossati il giorno del delitto che restano confiscati.
Delitto Rea: Gup, Parolisi unico responsabile delitto
Nelle motivazioni di condanna all’ergastolo, il gup di Teramo, Marina Tommolini, ritiene Salvatore Parolisi l’unico responsabile del delitto della moglie Melania Rea. Per il giudice e’ il caporalmaggiore l’assassino, e’ sempre lui che ha tentato di depistare le indagini, che ha infierito sul corpo della moglie morta dissanguata dieci minuti dopo che le e’ stata […]
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