Secondo la ricostruzione del Gip di Teramo, Marina Tommolini, il delitto di Melania Rea è stato causato da un raptus per un rapporto sessuale negato. In 67 pagine, il gup ricostruisce la vicenda del 18 aprile di due anni fa, quando la famiglia è andata a Colle San Marco, ma “Melania non gradendo la scarsa igiene delle altalene dei piccoli e trovando il gioco sull’altalena dei grandi pericoloso per la figlia, ha proposto di lasciare il pianoro e di andare al chiosco della pineta, curiosa di conoscere i luoghi ove si addestrava il marito e in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve”.
E qui, Melania, dovendo fare pipì si è spostata dietro al chiosco “ove il marito, vedendola seminuda, verosimilmente si è eccitato, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale”. Melania, però, avrebbe rifiutato il rapporto rimproverando Parolisi utilizzando parole dure, umilianti. A questo, punto, scrive la Tommolini, “Parolisi ha reagito all’ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi”.
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