“La Francia ha attaccato l’islam. Colpiremo il cuore della Francia”, lo ha detto un responsabile del gruppo armato Mujao nel nord del Mali, Abou Dardar. Per il cuore della Francia, ha poi aggiunto l’estremista, ”intendiamo qualsiasi luogo, come Bamako, l’Africa e l’Europa”.
Oltre 60 jihadisti sono stati uccisi ieri nella citta’ di Gao, nel corso di bombardamenti intensi dell’aviazione francese.
L’azione della Francia ha ricevuto il sostegno esplicito di diversi governi europei e occidentali, oltre che africani. La Gran Bretagna fornisce supporto logistico, gli Stati Uniti, come ha detto Barack Obama, daranno “un supporto tecnico limitato” alle forze francesi impegnate militarmente nel Mali. E anche la Nato ha accolto favorevolmente l’intervento militare francese nel Paese e ha chiarito di non aver ricevuto alcuna richiesta di aiuto da parte di Parigi.
La durata dell’intervento francese in Mali “è questione di settimane”, ha detto il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, spiegando che il suo Paese “doveva intervenire urgentemente, altrimenti non vi sarebbe più stato il Mali, ma uno stato terrorista”.
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