Inizia il conto alla rovescia per 43 lavoratori di Technolabs-Intecs.
L’Azienda ha richiesto nuovamente la CIGO a partire dal 4 febbraio per un massimo di 20 persone; la CIGO in essere scade il 19 gennaio e riguarda un massimo di 50 persone.
Pare che il numero 20 sia al netto di quelle che saranno le uscite a fine mese… appena scadranno i termini della procedura (29 gennaio) l’Azienda è determinata a procedere ai licenziamenti annunciati.
I lavoratori coinvolti si sentono lasciati soli dalle Istituzioni, dalle stesse rappresentenze sindacali e dai colleghi non ancora coinvolti.
La Regione come per la stragrande maggioranza delle vertenze industriali della provincia di L’Aquila e’ assente La latitanza del governo regionale è vergognosa e poco efficace nella difesa dei posti di lavoro di una città già devatata.
Non meno vergognosa è la posizione del Sindaco Cialente che durante il consiglio comunale del 10 gennaio, ha buttato “fumo negli occhi ai lavoratori” parlando di una “fantomatica” futura azienda pronta ad insediarsi nei locali dell’ex-Itatel e che potrà assorbire tutti i cassaintegrati! Nell’immediato però non può trattare con Technolabs per il ritiro dei licenziamenti e questa posizione ha condizionato i consiglieri comunali di maggioranza facendo mancare il numero legale in aula per la votazione della mozione all’o.d.g. tesa a impegnare Comune e Sindacato alla revoca degli esuberi Technolabs.
La difesa dei posti di lavoro e delle aziende sul territorio deve essere una priorità per chi amministra, per contrastare una crisi produttiva ed economica importante, sia per gli effetti sul lavoro che per la distribuzione del reddito.
La situazione occupazionale dell’Abruzzo è tanto grave quanto nascosta: la
cassa integrazione nelle sue diverse forme coinvolge migliaia di lavoratori e famiglie, come possono i nostri amministratori con una situazione simile essere credibili?
L’unica organizzazione sindacale presente per la vertenza Intecs è la FIOM – CGIL, le altre per vari motivi si sono defilate e sono presenti solo quando ci sono le “passarelle”. Ma anche la stessa FIOM – CGIL pare “rassegnata”. Le tante dure azioni di lotta minacciate sono rimaste sulla carta consentendo all’Azienda di licenziare nella quasi assoluta “serenità e tranquillità”.
E così, dopo i 20 lavoratori che hanno lasciato (volontariamente) l’Azienda nel 2012, altri 30-40 lavoratori sono vicinissimi ad un licenziamento che metterà in crisi altrettante famiglie, ma di questo il Sindaco Cialente e il Presidente della Regione Chiodi, non impegnati in questa tornata elettorale e stabilmente seduti sulle loro poltrone non sembrano curarsene…
Intanto, domani 17 gennaio, i lavoratori si riuniranno nuovamente in assemblea per cercare nuove e più efficaci forme di lotta e per evitare i licenziamenti in un clima di rassegnazione e rabbia verso tutti.
M.R.
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