Il segretario regionale abruzzese de La Destra, Luigi D’Eramo, ha presentato oggi le liste del partito di Storace. Capolista al Senato, l’assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra, da poco approdato al partito del presidente Teodoro Buontempo (nell’ambiente “Er Pecora”).
Mentre alla Camera, dopo le candidature di rito del segretario e del presidente (Storace e Buontempo), c’è il segretario regionale abruzzese. Luigi D’Eramo, trentaseienne aquilano, ricopre l’incarico di assessore della Provincia dell’Aquila alle politiche sociali nella giunta Del Corvo e di consigliere del Comune dell’Aquila.
Le liste, come riferisce D’eramo, sono state composte in base a diversi criteri, come la notorietà e la credibilità.
“Siamo molto fiduciosi – hanno dichiarato D’Eramo e Morra – Abbiamo costruito liste eterogenee, rappresentative del territorio regionale. E lo abbiamo fatto proprio noi, avendo ricevuto delega piena dalla direzione nazionale”. Presenti in lista anche altri elementi che provengono da esperienze differenti, come Vito Colonna, militare pugliese trapiantato in Abruzzo, che nelle scorse elezioni comunali del capoluogo di regione ha corso con l’MPA di Lombardo. Presenti anche diverse esperienze regionali, come Sabrina Bocchino, consigliere comunale di Vasto e Anna Rita Guarracino, storica rappresentate dell’area politica di Storace nella provincia di Chieti.
“La Destra in Abruzzo – ha proseguito il segretario D’Eramo – continua a raccogliere adesione e consenso. Siamo il secondo partito della coalizione di centrodestra e abbiamo la reale opportunità di rappresentare, con la garanzia della nostra storia, l’Abruzzo nei due rami del Parlamento”.
D’Eramo e Morra si sono, infine, soffermati sui punti fondanti il programma de La Destra che é “nato dallo spirito di restituire centralità al popolo e a quelle politiche che pongono il cittadino al centro dell’azione amministrativa. In questa direzione vanno le nostre iniziative: contrasto al signoraggio bancario, alla casta e alla speculazione; rilancio dell’economia e delle politiche sociali, prima di tutto per gli italiani, e quindi per gli stranieri; parola al popolo sul fiscal compact attraverso un referendum; una giustizia giusta e la legittimazione dei nostri concittadini a scegliere se e come restare in Europa. Queste sono le maggiori tematiche suscitate dalla volontà di impegnare con proposte concrete la politica per uscire dalla crisi e a dire no ai dettami della Bce”.
Fabio Zenadocchio
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