Un centro di orientamento per indirizzare i migranti all’interno del sistema sanitario nazionale, ma anche uno strumento di lotta per il riconoscimento della salute come diritto universale: si chiama “AmbulAnti” ed è un progetto di welfare dal basso, inaugurato lo scorso 22 gennaio presso lo “Strike” Spazio pubblico autogestito di Roma, nel quartiere popolare di Casalbertone, nato in collaborazione con l’associazione YO-Migro!, che da tempo, nel centro sociale, porta avanti una scuola d’italiano ed uno sportello di consulenza ed assistenza legale per stranieri.
Il servizio, gestito da un team di medici professionisti, studentesse e studenti di Medicina, tutti i martedì dalle 19alle 21 nella sede di via Umberto Partini n.21, offre consulenze gratuite a migranti, senza dimora, sia stranieri che italiani, spesso privi di residenza perché disoccupati e senza casa, per aiutarli districarsi fra le trafile amministrative dei presidi medici capitolini, purtroppo difficilmente accessibili agli stranieri, per via della mancanza di mediatori culturali in grado di fornire informazioni esaustive in materia di salute. Si va dall’indirizzamento verso gli sportelli dei vari enti per il conseguimento del codice Eni ed Stp ed alla rete di servizi territoriali, fino al supporto d’interpreti per superare l’ostacolo della lingua.
“Il nostro scopo non è sostituirci al sistema sanitario vigente, ma rendere più fruibili i servizi previsti dalla legge italiana”, spiega Virginia, studentessa di Medicina all’Università La Sapienza e volontaria del centro AmbulAnti. “Nel nostro Paese il diritto alla salute è garantito anche ai cittadini stranieri (articolo 35 del Dl 286/98), tramite l’utilizzo del codice Eni (Europeo non iscritto) per chi fa parte della Comunità europea e del codice Stp (Straniero temporaneamente presente) rilasciato ai cittadini extracomunitari. Nella pratica però l’assegnazione e la gestione del codice varia da struttura a struttura e se alcune adempiono al servizio altre, attraverso procedure burocratiche inestricabili, negano di fatto la possibilità di poter usufruire dell’assistenza sanitaria”. A ciò si aggiunge la condizione di estrema precarietà economica dei migranti e di fasce sempre più estese della popolazione, che rende difficile il pagamento dei ticket, sempre più onerosi e obbliga gli utenti ad estenuanti tempi di attesa. “E’ in questo contesto dunque che si apre l’esperienza di questo spazio sanitario – dichiarano gli attivisti del centro – che si propone di praticare nella concretezza il diritto alla salute nella sua naturale declinazione universale ed inclusiva”.
La genesi di AmbulAnti è stata seguita passo dopo passo dal Medu (Medici per i diritti umani), organizzazione di solidarietà internazionale impegnata, nella Capitale, nel progetto di assistenza socio-sanitario rivolto ai profughi “Un Camper per i Diritti”, che ha fornito il primo livello di formazione agli studenti di Medicina coinvolti nell’iniziativa. Una collaborazione cresciuta nel tempo quella fra l’Ong per i diritti umani, Strike S.p.a. e l’associazione Yo Migro!, cominciata nel 2009, in occasione della vertenza dei richiedenti asilo e rifugiati afghani della “buca” della Stazione Ostiense e che ha preso forma nell’ambito del lavoro di strada per fornire supporto legale, logistico e sanitario agli stranieri in difficoltà, privati di ogni informazione e diritto.
“Quello della sanità è uno dei bisogni primari per gli stranieri – sottolinea Valentina Manco dell’Associazione Yo Migro! – in uno di quei settori in cui i problemi sono tanti, vuoi per i continui tagli e l’indebolimento delle risorse che stanno smantellando le strutture ospedaliere pubbliche, vuoi per la mancanza d’interpreti e le difficoltà linguistiche che impediscono a molte persone di potersi curarsi al meglio. Da qui l’idea di far convergere l’attività di AmbulAnti proprio di martedì, giorno in cui si svolgono nella sede di Strike S.p.a. le lezioni d’italiano per stranieri e per minori non accompagnati e in cui è in funzione lo sportello di consulenza legale per i migranti, per poter seguire a 360 gradi, in base ai bisogni che di volta in volta emergono, i tanti stranieri e precari che frequentano questa fetta di territorio”. “La salute è una risorsa importante, non solo per i singoli, ma per l’intera collettività”, concludono i volontari di AmbulAnti. ”Rappresenta un indice del progresso e della civiltà di un paese e va raggiunta e mantenuta quotidianamente”.
Loredana Menghi
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