Manifesto contro la violenza ai politici

Cinque richieste politiche sul tema della violenza contro le donne, cinque punti che non devono mancare nel programma politico del futuro governo. Lo chiede l’associazione nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza che presenta il proprio manifesto contro la violenza alle donne e chiede alle future e ai futuri parlamentari, e alle donne […]

Cinque richieste politiche sul tema della violenza contro le donne, cinque punti che non devono mancare nel programma politico del futuro governo. Lo chiede l’associazione nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza che presenta il proprio manifesto contro la violenza alle donne e chiede alle future e ai futuri parlamentari, e alle donne e agli uomini del futuro governo, che siano assunti impegni precisi contro questo fenomeno devastante per le donne e tutta la società italiana. D.i.Re chiede misure politiche serie, durature, adeguate e rilancia l’allarme sui tanti centri antiviolenza/case rifugio che rischiano di chiudere a causa dei tagli alle politiche sociali e al welfare che colpiscono soprattutto le donne e aumentano le disuguaglianze di genere.

Sono 124 le donne uccise nel 2012 e 14 mila quelle che si rivolgono, ogni anno, agli oltre sessanta centri antiviolenza aderenti a D.i.Re. Dati che rappresentano solo una minima parte del fenomeno, in assenza di un osservatorio nazionale sulla violenza contro le donne e il femminicidio. Gli oltre sessanta centri antiviolenza aderenti a D.i.Re affrontano il problema della violenza contro le donne forti di pratiche e metodologie e rappresentano luoghi di progettualità e di protagonismo femminile, di saperi e di speranze. Degli oltre sessanta centri aderenti a D.i.Re, solo un terzo ha finanziamenti adeguati per continuare la propria attività grazie a convenzioni con le istituzioni locali.

Da anni D.i.Re chiede politiche e interventi seri e duraturi su tutto il territorio nazionale e ora, in questi cinque punti, ne sottolinea le questioni più urgenti. Le cinque richieste politiche sono: l’immediata legge di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul 2011) con l’adozione delle misure prescritte e con interventi concreti e duraturi anche nel programma finanziario di Governo; il rinnovo del Piano nazionale contro la violenza alle donne del novembre 2010 con garanzia di stanziamenti economici adeguati e costanti ai centri antiviolenza/case rifugio su tutto il territorio nazionale anche da parte degli enti locali e riconoscimento del livello essenziale di assistenza sociale (Liveas) per la violenza contro le donne; il coinvolgimento di D.i.Re come referente nazionale e locale nelle azioni di prevenzione, di formazione e di contrasto sul tema della violenza maschile contro le donne; la rilevazione dei dati sistematica, integrata e omogenea sulla violenza contro le donne su tutto il territorio nazionale e in sinergia tra i diversi attori pubblici e i privati specializzati; la promozione di campagne di sensibilizzazione nazionali e locali per contrastare la violenza maschile contro le donne, rivolte a tutta la popolazione e in particolare agli uomini, vigilando su ogni forma di comunicazione offensiva della dignità delle donne”. (set)

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