Oltre duecento edifici ospedalieri presenti sul territorio italiano sono a rischio “sbriciolamento” qualora ci sia un sisma. È l’allarme lanciato questa mattina da Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale durante la presentazione in Senato della relazione finale sull’attività della Commissione. Secondo Marino, infatti, “duecento gli edifici ospedalieri sono a gravissimo rischio crollo in caso di sisma. Questo purtroppo è il risultato del fatto che, su oltre mille ospedali, ne abbiamo quasi il 60 per cento costruiti prima della seconda guerra mondiale. Addirittura un 28 per cento è stato costruito prima del 1900. C’è davvero la necessità di una riflessione e di un investimento economico importante perché è un bene che non può essere trascurato, quello dei nostri ospedali. Se ci fosse un sisma quelle struttura probabilmente si sbriciolerebbero”. Secondo la relazione della Commissione, citando dati della Protezione civile, le strutture che necessitano di interventi di vario tipo su tutto il territorio italiano sono non meno di 500. “Sono strutture distribuite soprattutto lungo l’arco appenninico – spiega la relazione -, nella zona dell’Italia centrale ma soprattutto meridionale, in particolare in Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia”. (ga)
A rischio “sbriciolamento” oltre 200 ospedali in caso di sisma
Oltre duecento edifici ospedalieri presenti sul territorio italiano sono a rischio “sbriciolamento” qualora ci sia un sisma. È l’allarme lanciato questa mattina da Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale durante la presentazione in Senato della relazione finale sull’attività della Commissione. Secondo Marino, infatti, “duecento gli edifici ospedalieri sono a gravissimo rischio […]
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