Foibe: Modavi, conservare e rinnovare la memoria

“Ricordiamo commossi le tristi e dolorose vicende che investirono il confine orientale italiano subito dopo la seconda guerra mondiale”. Afferma Irma Casula, presidente del Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano) durante la puntata di Frequenza Modavi, la web-radio del sociale. “Lo facciamo custodendo quel lumicino di solidarietà nazionale che mantenne accesa la speranza alle […]

“Ricordiamo commossi le tristi e dolorose vicende che investirono il confine orientale italiano subito dopo la seconda guerra mondiale”. Afferma Irma Casula, presidente del Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano) durante la puntata di Frequenza Modavi, la web-radio del sociale. “Lo facciamo custodendo quel lumicino di solidarietà nazionale che mantenne accesa la speranza alle migliaia di esuli giuliani, fiumani e dalmati costretti a fuggire dalle loro case incalzati dalla violenza dei partigiani comunisti jugoslavi”.
“Nell’Italia libera e democratica ci furono molte persone pronte ad aiutare gli esuli con amore fraterno e generosità disinteressata: – prosegue Casula – penso in particolare al grande lavoro dell’Opera assistenza profughi giuliani e dalmati, di cui l’ormai 92enne Aldo Clemente fu segretario generale, e all’impegno della famiglia Sinigaglia-Mayer per la costruzione di quello che è oggi il quartiere giuliano-dalmata di Roma”.
“Il popolo italiano – conlude – conosce il significato della parola solidarietà ed è sempre pronto a metterlo in pratica; ce lo insegnano l’Abruzzo del 2009 e l’Emilia del 2012”.

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