Oscar Pistorius torna in prima pagina, ma stavolta per un brutto fatto di cronaca. L’atleta sudafricano, noto al mondo intero per aver rotto le barriere dello sport paralimpico (divenendo punto di riferimento per milioni di atleti disabili e partecipando anche ai giochi olimpici con i cosiddetti “normodotati”) nel corso della notte ha sparato e ucciso la propria fidanzata Reeva Steenkamp, 30 anni, modella. La ragazza sarebbe stata colpita da quattro colpi d’arma da fuoco alla testa e agli arti e sarebbe morta poco dopo. La “colpa” della povera ragazza sarebbe stata quella di aver voluto fare una sorpresa al fidanzato proprio nel giorno di San Valentino, entrando di nascosto in casa (nella zona residenziale di Silver Lakes) verso le 4 di mattina.
Dai primi accertamenti, sembra che Pistorius abbia scambiato la compagna per un ladro o un rapinatore, tanto da indurlo ad aprire il fuoco con una pistola automatica calibro 9. La tragedia presenta, comunque, aspetti ancora poco chiari. Quel che è certo è che Oscar Pistorius è stato arrestato con l’accusa di omicidio e comparirà presto davanti ai giudici. L’accusa al momento non sembra propendere per l’omicidio premeditato.
La vita di Pistorius è stata segnata dalla doppia amputazione degli arti inferiori (al di sotto delle ginocchia) quando era ancora bambino per una gravissima malattia. Corre, come noto, con protesi in fibra di carbonio. Ai Giochi Paralimpici, da Atene 2004 a Londra 2012, ha conquistato ben sei medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo.
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