Toto Cutugno, è come se avesse vinto di nuovo il Festival di Sanremo, trent’anni dopo “L’Italiano”. Che sensazione è stata?
“È stata un’emozione diversa da tutte le altre volte: ero a mio agio, non ero in gara… Ero tranquillo, felice di essere su quel palco. Devo dire grazie a Fabio e Luciana…”
L’ha vissuta anche come una rivincita nei confronti di chi la considera un cantante troppo “leggero”?
“No, ormai è passato quel momento “stupido”, oggi non mi arrabbierei più… Per alcuni versi, avevano ragione quando mi attaccavano… Ma non è una rivalsa, sono solo cambiati i tempi, c’è più consapevolezza”.
Lei si sente un “monumento” della canzone italiana? O un “ambasciatore”?
“Mi sento un artista italiano e, grazie a Dio, le mie canzoni spesso sono in giro per il mondo… Sì, direi di sentirmi di più un ambasciatore della canzone italiana nel mondo”.
Musicalmente cosa pensa di poter dare ancora? E dove vede andare la musica italiana?
“Ci sono nuovo talenti oggi, che escono dai “talent show”, sono a volte straordinari, hanno grandi capacità e alcuni di loro rimarranno nel tempo, ne sono certo. Ma sono meno avvantaggiati di noi, devono tener duro perchè sono meno fortunati di noi!”.
Lascia un commento