La mattina della sorpresa nel Salone d’onore del Coni consegna la poltrona di nuovo presidente a Giovanni Malagò, che raccoglie 40 dei 76 voti disponibili e lascia il suo avversario, il favorito della vigilia Raffaele Pagnozzi, a quota 35, con una scheda nulla. E’ il segno di un cambiamento forte nello sport italiano, che almeno nelle intenzioni volta pagina dopo la lunga presidenza di Gianni Petrucci. Il segretario generale proposto da Malagò e votato dalla Giunta Coni è Roberto Fabbricini, ex capo della preparazione olimpica. E’ stato anche ripristinato il ruolo di vice-segretario, affidato a Carlo Mornati. E’ tramontata l’ipotesi che quel ruolo possa essere assunto dall’attuale presidente del Cip, il Comitato paralimpico, Luca Pancalli, che era stato indicato da Pagnozzi e che aveva rifiutato la proposta di Malagò di ricoprire quel ruolo anche in caso di vittoria di quest’ultimo. Proposta che il presidente del Circolo Canottieri Aniene, ora diventato presidente del Coni, aveva avanzato nei giorni scorsi. Pancalli continuerà dunque a svolgere il ruolo di presidente del Cip (ha appena iniziato il suo quarto mandato) e da quella poltrona vivrà il processo di fusione fra mondo olimpico e mondo paralimpico che si concretizzerà con la fusione fra Coni e Cip.
Con tempi e modalità che, a questo punto, andranno verificati con i nuovi vertici dello sport italiano. “Sarei falso – ha detto Pancalli dopo l’elezione – se non ammettessi la sorpresa per l’elezione di Malagò, ma è andata così ed è inutile fare dietrologia: ora bisogna solo guardare avanti, in questo momento lo sport italiano deve ritrovare l’unità, dobbiamo rimboccarci le maniche perché abbiamo bisogno di andare avanti insieme”.
Con il presidente Malagò, il Consiglio nazionale ha eletto anche la Giunta del Coni e fra i componenti c’è anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, che entra per il rotto della cuffia come ultimo degli eletti precedendo di una sola preferenza il presidente della federazione cicilismo Renato Di Rocco, escluso. Sulla presenza o meno del calcio in Giunta c’era stata nei giorni scorsi una polemica quando Malagò aveva ipotizzato che il calcio “restasse fermo un giro” e non fosse presente nell’organo decisionale del Coni: l’ingresso in extremis è comunque il segno che qualcosa è cambiato negli equilibri dello sport italiano.
Con il nuovo presidente e i tre membri italiani del Cio (Pescante, Carraro, Cinquanta) fanno parte della Giunta anche Franco Chimenti, il più votato, presidente della Federazione del golf, e vice-presidente vicario del Coni, e fra gli altri presidenti di federazione anche Luciano Buonfiglio (Federazione Kayak e canoa), Giorgio Scarso (Federazione scherma, anch’egli vicepresidente) e Paolo Barelli (Federazione nuoto). Eletti fra i dirigenti Sergio Anesi e Fabio Pigozzi, mentre fra gli atleti sono stati votati Alessandra Sensini (36 voti) e Fiona May (24), che hanno lasciato al palo gli altri due candidati Paolo Vaccari e Oscar De Pellegrin, che hanno raggranellato solamente una manciata di voti. Per Sensini e May i posti che nell’ultimo mandato della Giunta erano stati di Giovanna Trillini e Antonio Rossi. Gli ultimi quattro componenti della Giunta sono Valentina Turisini per i tecnici, Fabio Sturani per i comitati regionali, Guglielmo Talento per i delegati prvonciali e Massimo Achini per gli enti di promozione sportiva.
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