“Le famiglie italiane non riescono ad arrivare alla fine del mese”: è diventato questo il leit motiv del racconto della crisi economica italiana. Parole che anche all’Aquila diventano fatti per i lavoratori dell’azienda Intecs-ex Technolabs che non hanno ricevuto lo stipendio del mese di gennaio. Molte altre persone sicuramente in città non vedono da mesi il frutto del loro lavoro, e forse nemmeno possono denunciarlo per paura di perdere anche la precaria stabilità che si sono conquistati.
I lavoratori della Technolabs, allora, oggi sono e rappresentano anche tutti gli altri lavoratori precari e non pagati, sono la punta dell’iceberg dell’attuale momento di crisi aquilana.
Il calvario per i lavoratori dell’azienda non è finito nemmeno dopo aver mandato sull’altare del sacrificio aziendale 30 persone del gruppo che sono state licenziate.
Circa 20 persone sono infatti finite in cassa integrazione, una condizione che si estende ad un numero più ampio ed imprecisato di lavoratori visto che la cassa è a rotazione. Il futuro si fa più incerto se aggiungiamo che i lavoratori dell’azienda non hanno ricevuto, oltre allo stipendio del mese di gennaio, nemmeno i versamenti su Cometa, il fondo pensione per l’industria metalmeccanica.
Mentre Intecs-ex Technolabs rimane ferma sul piede di guerra e non è disposta a nessun tipo di dialogo con sindacati e lavoratori, i quali licenziati e non, vedono il proprio posto di lavoro ogni giorno sempre più precario, sembrerebbe che uno dei nodi della matassa si va sciogliendo.
I licenziamenti da cui è partita la tragedia ex-Technolabs sarebbero la condizione posta dall’ingresso di un fondo nel pacchetto azionario dell’azienda, che viste le proprie pessime condizioni finanziarie non poteva che accettare.
Una delle tante storie di crisi dell’industria italiana è agli epiloghi in una città come l’Aquila che attende come una manna ogni forma di ricostruzione anche lavorativa e in un complesso quello dell’ex-Italtel, simbolo oltre che della primavera industriale aquilana anche del suo inverno.
Lisa D’Ignazio
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